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IL PERCORSO DELLA SETTIMANA

Una legge di Stabilità per il 2016 che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito "dal respiro espansivo", con più risorse finanziarie in tutti i settori d'intervento. Una legge Finanziaria per il prossimo anno che "riesce a tenere in ordine i conti, e consolida un lavoro di riforme" attuato in questo 2015.

È questo, in sintesi, il commento della presidente della Regione a conclusione dei lavori del Consiglio regionale che hanno portato l'Aula di piazza Oberdan a Trieste a varare il documento che guiderà nel 2016 l'azione di governo dell'Esecutivo FVG. E nel corso della discussione sulle norme contabili regionali Serracchiani ha voluto ancora una volta insistere sull'esigenza di una maggior coesione, sulla necessità di agire in Friuli Venezia Giulia "con maggiore unione e sinergie" tra le diverse parti del territorio.

Un discorso che vale a maggiore ragione per le cosiddette Terre Alte regionali, a favore di una montagna che continua ad avere bisogno di un intervento globale, all'insegna cioè di uno sforzo collettivo che veda tutti protagonisti, dalla Regione (in primis) alle parti sindacali, al mondo dell'impresa, a partire - ha ribadito più volte - dalla necessità di pensare di più "ai contenuti che ai contenitori" perché il sistema deve assolutamente trasformarsi: nonostante il periodo di crisi, ha sottolineato agli imprenditori dell'Alto Friuli "le risorse ci sono, comunitarie, nazionali, regionali, che dobbiamo essere in grado di utilizzare rispettando le vocazioni del nostro territorio montano".

Come in tutte le economie, e come in tutti i periodi di difficoltà, l'uscita dalla crisi passa anche da nuove politiche dedicate al settore delle costruzioni. In Friuli Venezia Giulia, ha così ricordato la Serracchiani in più occasioni nel corso dei giorni passati, il 2015 ha visto un impegno di 55 milioni di euro per la riqualificazione dei centri urbani, il recupero di immobili sfitti in capo alle Aziende Territoriale Per L'Edilizia Residenziale (ATER), l'efficientamento energetico.

Ma anche l'investimento di 8 milioni di euro - "con un effetto moltiplicatore che vale complessivamente 56 milioni di euro", ha ricordato - per l'avvio di una campagna di recupero di 443 alloggi destinati all'housing sociale, da affittare poi a prezzi calmierati. Non manca, ha anche osservato, un intervento di 2,7 milioni di euro per una prima fase di attività di manutenzioni ordinarie e straordinarie agli impianti sportivi di tutta la regione.

Di prospettiva, e in termini più generali legati ad un più complessivo sviluppo socio-economico del territorio, parlano le conferme giunte rispettivamente da Bruxelles e Trieste per la sottoscrizione per 60 anni alla Trieste Marine Terminal (TMT)della concessione del Molo VII - un accordo che non vuol dire solo proseguimento dell'attività ma anche, e soprattutto, di un investimento finanziario della stessa TMT al Porto di Trieste per 188 milioni di euro - e l'approvazione da parte della Unione Europea (UE) del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia, che nei prossimi sette anni significherà azioni e progetti che potranno contare su un bilancio di quasi 92 milioni di euro.

ARC/RM



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