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IMMIGRAZIONE: TORRENTI, CONOSCERE NORME PER RICONOSCERE DIRITTI

Trieste, 16 set - "La pubblicazione di questa Guida alla tutela contro le discriminazioni conferma l'attenzione della Regione Friuli Venezia Giulia per il tema dell'immigrazione e sarà di supporto alle amministrazioni, oltre che alle persone e alle istituzioni direttamente interessate, per una conoscenza di leggi e norme che è il primo strumento per il riconoscimento dei diritti".

Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti dopo aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione, nella sede del Consiglio regionale a Trieste, de La tutela civile contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose, volume inserito nella collana Quaderni dei diritti che illustra il quadro normativo definito a livello costituzionale, europeo e legislativo sulla tematica dell'uguaglianza e del divieto di discriminazioni.

La pubblicazione, realizzata dal garante regionale dei diritti della persona nell'ambito della prevenzione e del contrasto alle discriminazioni, Walter Citti, che ne ha illustrato obiettivi e contenuti, "può dare - ha osservato l'assessore - un contributo al superamento del gap tra quello che vogliamo fare e quello che riusciamo a fare".

"La discriminazione è un fattore di non competitività sociale ed economica", ha affermato Torrenti, che ha quindi messo in evidenza i costi di quello che ha definito uno degli errori alla base della scarsa competitività dell'Italia e ha indicato nella Guida uno strumento utile "a chi deve gestire questi processi, ma non ha un quadro complessivo di regole su cui lavorare".

Andando all'attuale situazione internazionale, l'esponente dell'Esecutivo ha ricordato che tra Medio Oriente e Africa i profughi sono ben 60 milioni e di questi meno dell'1,5 per cento raggiunge l'Europa. "Ciononostante facciamo un'enorme fatica per sviluppare una politica europea che si basi su concetti antidiscriminatori - ha notato Torrenti - ma solo nel rispetto di tali concetti si possono creare i presupposti per politiche studiate e non subite".

L'assenza di un progetto per l'immigrazione, l'idea che coloro i quali arrivano nel nostro Paese comunque vogliano andare altrove, rappresentano per l'assessore presupposti negativi perché "se una percentuale di costoro non ha un progetto per la sua vita e noi neppure, resteranno qui solo persone non qualificate e immotivate".

Torrenti, che ha parlato dopo il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop (quest'ultimo ha ricordato tra l'altro sia l'importanza dell'immigrazione in diversi settori economici come quello dell'agricoltura, con 350.000,00 occupati in Italia, sia la diaspora, nello scorso secolo, degli italiani all'estero, una comunità che oggi conta 25 milioni di persone), ha espresso infine il suo timore che la società vada sempre più assumendo posizioni razziste nei confronti, più che degli immigrati, della povertà in generale.

ARC/LVZ



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