Imprese: Bini-Rosolen, primi in Italia a unire lavoro e sviluppo
Nuova Agenzia mette in sinergia investimenti e politiche attive
Udine, 17 dic - Da gennaio sarà attiva, prima in Italia,
l'Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa, il nuovo strumento con cui si
mettono in sinergia le politiche sugli investimenti con le
politiche attive del lavoro, la formazione e la
professionalizzazione.
A presentare il nuovo ente, illustrando obiettivi e modalità,
oggi in conferenza stampa nella sede della Regione a Udine, sono
intervenuti gli assessori regionali alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, e al Lavoro e Formazione, Alessia Rosolen,
che lo hanno ideato.
"L'Agenzia - ha indicato Bini - nasce per programmare e
progettare le politiche occupazionali e di investimento sul
sistema produttivo, attrarre investimenti nazionali e
internazionali, gestire le crisi industriali, promuovere la
formazione dei lavoratori e analizzare la situazione del mercato
del lavoro".
Bini ha ricordato la fase dell'ascolto con le associazioni di
categorie, le imprese, i sindacati e i lavoratori per comprendere
quali sono le esigenze del mondo produttivo e da questa fase ha
avuto avvio anche la creazione dell'Agenzia.
"L'obiettivo che ci proponiamo - ha spiegato l'assessore alle
Attività produttive - è di mettere a fattore comune l'operato
delle due direzioni per quanto riguarda le attività di formazione
da un lato e innovazioni nella tecnologia e nell'organizzazione
delle imprese dall'altro. A questo va aggiunto l'individuazione
del ruolo dei mercati del lavoro nell'ampliare e sviluppare la
base di competenze in seguito alle innovazioni. Non si lavorerà
più a compartimenti stagni e metteremo a sistema i quattro
pilastri dell'economia: lavoro, formazione, imprese e
investimenti".
"È uno strumento - ha specificato Rosolen - per mettere in
relazione i mondi di lavoro, formazione e imprese e garantire a
al Friuli Venezia Giulia un piano industriale. Siamo la prima
Regione a non costituire un'Agenzia per il lavoro così come ce ne
sono molte in Italia ma a mettere insieme il lavoro, la
formazione e le imprese per immaginare un piano industriale per
il nostro futuro".
Una realtà, per Rosolen, che rappresenta "la sintesi di quella
scandita riforma delle relazioni industriali su cui vogliamo
agire da subito" ma anche "supporto e strumento per
l'attrattività di investitori e di formazione sul nostro
territorio. Abbiamo immaginato un pacchetto organico di misure
che mettano insieme le migliori esperienze nazionali e
internazionali rispetto all'urgenza di progettualità della
Regione Fvg".
"Con quest'azione politica - ha sottolineato Rosolen - abbiamo
superato il paradigma dell'Agenzia di formazione e lavoro unendo
il lavoro e le attività produttive, la parte dello sviluppo e
degli investimenti per redigere un piano industriale per il Fvg:
un atto politico che rivendichiamo, un atto di sviluppo
fondamentale e di responsabilità rispetto alle azioni da compiere
a monte, ad esempio quelle sui giovani, di accompagnamento dei
loro percorsi e nell'individuazione dei lavori del futuro oltre
che delle linee di sviluppo. Con l'Agenzia, in questa legge di
Stabilità, abbiamo anche istituito la Fondazione che aiuterà la
crescita di start up e gli investimenti sul nostro territorio".
L'Agenzia, hanno indicato Rosolen e Bini, non avrà costi, sarà
dotata di un comitato scientifico e di un direttore, non fornirà
servizi e non darà contributi ma sarà soggetto di raccordo tra le
esigenze delle imprese, gli investimenti Pmi e le persone.
"Non parliamo più di lavoro e formazione - ha aggiunto Bini - ma
mettiamo in connessione stretta le imprese con lo sviluppo del
nostro territorio".
Bini ha sottolineato poi alcune misure approvate nella legge di
Stabilità a favore del mondo produttivo fra le quali il credito
di imposta. "Siamo partiti con un modello semplice di aiuto
istituendo il credito di imposta, un sistema immediato che supera
il sistema, lungo e laborioso, del bando-contributi: in questo
modo le imprese, per piccoli investimenti, vedranno diminuire in
modo sostanziale il costo della burocrazia e i tempi di attesa
delle graduatorie, ma vedranno anche semplificate le modalità di
erogazione del contributo".
Accanto a questo serve un cambiamento culturale e azioni che
aiutino soprattutto le piccole e medie imprese ad adottare le
nuove tecnologie. "Le nostre azioni - ha concluso l'assessore
alle Attività produttive - sono orientate a facilitare l'accesso
ai finanziamenti per consentire al sistema imprenditoriale di
avviare il processo di adeguamento alle nuove tecnologie,
semplificare la burocrazia e avere norme più chiare, semplici e
proporzionali alle dimensioni aziendale".
ARC/LP/fc