Istruzione: linee indirizzo per dimensionare rete scolastica
Trieste, 21 mar - Sono 145.648 gli alunni suddivisi in 167
istituti scolastici, inclusi istituti comprensivi, istituti di
secondo grado e istituti omnicomprensivi/educativi, che
frequentano le scuole del Friuli Venezia Giulia.
È da questa fotografia, riferita all'anno scolastico 2017-18 e
comprensiva dei dati relativi agli istituti di lingua slovena,
che prendono spunto le linee guida per il dimensionamento della
rete scolastica del Friuli Venezia Giulia e la programmazione
dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2019-20.
Il documento è stato approvato dalla Giunta regionale nell'ultima
seduta della legislatura, dopo un primo incontro con l'Ufficio
scolastico regionale e con le organizzazioni sindacali e le
rappresentanze slovene delle scuole di Gorizia e di Trieste per
la presentazione e l'analisi congiunta delle linee di indirizzo.
Ora si apre la fase consultiva, in cui la Regione si confronterà
direttamente anche con le scuole e i Comuni, per giungere in
autunno all'elaborazione del piano regionale di dimensionamento
scolastico 2019-20 che dovrà essere approvato entro il 21
dicembre di quest'anno.
Rispetto al documento dell'anno scolastico precedente, questo
tiene conto dell'aggregazione delle scuole dell'infanzia,
primaria e secondaria di I grado di Sappada all'istituto
comprensivo Gortani di Comeglians, a seguito del passaggio del
Comune dolomitico dal Veneto al Friuli Venezia Giulia.
Oltre a ciò le linee guida introducono due novità, riferite alle
competenze delle Unioni territoriali comunali (Uti) per cui si
prevede che gli istituti scolastici debbano accogliere le domande
di iscrizione entro il limite massimo dei posti disponibili nella
singola istituzione scolastica, definito sulla base delle risorse
di organico e dei piani di utilizzo degli edifici scolastici
predisposti dagli Enti locali competenti.
Per lo stesso motivo è fatta richiesta agli istituti di
istruzione secondaria di secondo grado che presentano delle
proposte di modifica della propria offerta formativa, in
particolare l'attivazione di nuovi indirizzi di studio, di
allegare alla domanda il parere favorevole dell'ente gestore
delle funzioni di edilizia scolastica e del piano di
utilizzazione degli edifici scolastici e di uso delle
attrezzature. In assenza del parere, la Regione si riserva la
facoltà di approfondire la questione con le parti interessate.
Per il resto le linee guida stabiliscono i criteri per la
programmazione della rete scolastica prevedendo, ad esempio, che
tutte le autonomie scolastiche di ogni ordine e grado tendano al
raggiungimento di un numero di alunni non inferiore a 600 unità
(ridotto a 400 nei territori montani e nelle aree geografiche con
prevalente lingua minoritaria).
Il numero massimo è fissato in 1.200 studenti per gli istituti
comprensivi e in 1.400 studenti per gli istituti secondari di
secondo grado, ad eccezione di casi particolari.
Quanto ai singoli plessi, le scuole dell'infanzia sono costituite
in presenza di almeno 20 bambini;
le scuole primarie in presenza di almeno 30 alunni così come le
sezioni associate di scuola secondaria di primo grado, mentre gli
istituti secondari di secondo grado, le scuole coordinate e le
sezioni associate sono costituite in presenza di almeno 70
alunni. Tra gli altri criteri si prevede anche che l'attivazione
di nuovi indirizzi possa avvenire solo per istituzioni
scolastiche con un numero di studenti non superiore a 1.000.
Sono confermati gli indirizzi sportivi nei licei Oberdan di
Trieste, Isis Buonarroti di Monfalcone, Isis Bachmann di Tarvisio
e Torricelli di Maniago, cui si è aggiunto nel 2017 l'Isis
Marchetti di Gemona del Friuli e la seconda sezione a Maniago.
Infine, l'Amministrazione regionale continuerà ad impegnarsi,
affinché il ministero dell'Istruzione, dell'università e della
ricerca conceda l'inserimento ad ordinamento delle sezioni ad
indirizzo internazionale, del liceo classico europeo e del liceo
linguistico europeo.
ARC/SSA/fc