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Istruzione: Rosolen, approvata legge che imprime innovazione e futuro



Trieste, 24 nov - "Innovazione digitale, semplificazione amministrativa e facilità di accesso ai servizi sono i tre elementi principali di questa legge sull'istruzione. Non è una norma che nasce per arginare e contrastare gli effetti del Covdi-19, ma contiene misure preziose anche per questa emergenza, destinate a divenire propedeutiche ad accompagnare la scuola in un percorso di ammodernamento che è stato troppo a lungo rimandato da una politica spesso miope, a prescindere dagli schieramenti".

Questo il commento dell'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, a margine dell'approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge 113 che reca "Disposizioni in materia di istruzione e diritto allo studio" intervenendo con modifiche alla LR 13/2018 (Interventi in materia di diritto allo studio e potenziamento dell'offerta formativa del sistema scolastico regionale) e alla LR 21/2014 (Norme in materia di diritto allo studio universitario).

Secondo Rosolen, "l'approvazione della legge sull'istruzione costituisce un momento significativo e importante perché facilita le famiglie nella fruizione dei servizi e agevola l'amministrazione nella loro erogazione".

"È chiaro a quasi tutti che non era questo il testo di legge per affrontare il tema della regionalizzazione e dell'attuazione del titolo V della Costituzione. Per quelle competenze serve un accordo con lo Stato: non pensavo fosse necessario puntualizzare questo aspetto, ma, dopo il dibattito in Aula, il dubbio onestamente sorge" ha stigmatizzato Rosolen, ribadendo la volontà della Giunta regionale di proseguire nel perfezionamento della norma sulla regionalizzazione dell'istruzione scolastica. L'assessore ha poi puntualizzato due aspetti "primo, anche alla luce dell'emergenza, restiamo convinti che il trasferimento di alcune competenze alla Regione sia strategico. Secondo, il processo era partito nel quinquennio 2013-18 con la Giunta precedente: questa Giunta ha scelto di scommettere con più convinzione e, mi si consenta, più strategia sulle competenze da portare in dote alla Regione".

"Il testo - ha detto Rosolen - è la risultante di un ampio confronto che ha accolto, tra le altre, le istanze di alcuni gruppi dell'opposizione ed è complementare ad altre norme già approvate nel corso di questa legislatura".

Concretamente, l'approvazione di questa norma consente di essere operativi in tempi molto rapidi nella consegna di nuovi dispositivi per la didattica digitale integrata. Attingendo da risorse della Regione, del Fondo sociale europeo e del ministero, sono stati investiti 4,3 milioni di euro per potenziare la strumentazione digitale quali pc portatili, tablet, chiavette usb a disposizione delle famiglie del Friuli Venezia Giulia.

"Sono stati effettuati monitoraggi specifici e capillari per garantire che il diritto allo studio venisse esteso al massimo grado - ha affermato ancora Rosolen -. Soprattutto in una fase come questa, è doveroso creare i presupposti affinché tutti siano messi nelle condizioni di seguire le lezioni".

L'assessore ha ricordato anche la creazione del pacchetto "dote scuole", una misura di sostegno al reddito che "mette assieme trasporti, libri in comodato e altri servizi. Mi preme porre l'accento sulla disciplina degli interventi in materia di prevenzione e contrasto all'analfabetismo emotivo e funzionale, per la quale ringrazio il Consiglio, che ha saputo dare un contributo di qualità. Infine, si punta a una programmazione triennale per la scuola digitale e per lo sviluppo dell'offerta formativa: in questo, centrale sarà lo sviluppo di programmi finalizzati all'insegnamento di lingue straniere comunitarie e alla valorizzazione delle lingue minoritarie di questa regione". "La competenza in materia di istruzione resta allo Stato. La Regione lavora per perfezionare la gestione dell'ultimo miglio, ultimo ma non per importanza. Per anni, la politica ha rinviato i problemi legati alla scuola inseguendo altre priorità. Il Covid è servito, forse, ad aprire gli occhi rispetto all'urgenza di mettere mano al settore. La scuola non ha colori; almeno su questo, contiamo di ricevere riscontri responsabili e maturi da parte di tutti" ha concluso Rosolen. ARC/SSA/com/al



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