Istruzione: Rosolen, bene progetto su contrasto analfabetismo emotivo
Presentata oggi iniziativa che coinvolgerà 16 scuole del Fvg
Trieste, 16 feb - "In un momento storico come il nostro in cui
i nuovi media e i social bombardano le persone con le
informazioni, progetti come quello avviato oggi sono di
fondamentale importanza per fornire un aiuto agli analfabeti
emotivi e funzionali che credono a tutto ciò che leggono in
maniera acritica e non comprendono realmente ciò che accade
intorno a loro. È questo un problema che riguarda non solo i
bambini ma anche gli adolescenti e gli adulti, che la politica
non solo deve conoscere ma anche governare".
Lo ha detto l'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen
nel suo intervento in occasione della fase di avvio del progetto
"Prevenzione e contrasto all'analfabetismo emotivo e funzionale -
Dare parole al dolore". L'iniziativa, che è rivolta a docenti,
studenti e famiglie è finalizzato a prevenire e contrastare un
fenomeno sempre più diffuso.
Il progetto, promosso grazie ad un'intesa tra l'Ufficio
scolastico regionale, l'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, il
Centro provinciale istruzione adulti (Cpia) di Trieste, sarà
realizzato nel corso dell'anno scolastico, grazie a un
finanziamento di 80mila euro da parte della Regione. Il percorso
coinvolgerà una rete di 16 scuole del Friuli Venezia Giulia, di
cui 7 Istituti comprensivi, 5 scuole secondarie di secondo grado
e 4 Cpia.
L'esponente dell'esecutivo Fedriga ha voluto porre in risalto
come questo progetto focalizzi l'attenzione su un tema di
innovazione sociale e di comprensione della società. "Nella
stesura della norma che ha dato il via all'attività - ha detto
Rosolen - ci siamo confrontati sulle cause ma soprattutto sulle
soluzioni. I dati in nostro possesso, che si riferiscono al
periodo pre pandemico, descrivono una situazione preoccupante
della quale la politica e gli attori come quelli che aderiscono
al progetto devono prendere atto e soprattutto contrastare".
"Va pertanto avviato un dibattito in cui l'emergenza educativa e
la formazione culturale devono essere al centro delle azioni
costruite a favore delle nuove generazioni e il progetto avviato
oggi ne è un valido esempio. Se la letteratura fa risalire
all'inizio degli anni Settanta l'avvio dell'abbassamento del Qi
dei giovani europei - ha concluso Rosolen - va detto anche che
analfabeti funzionali non si nasce ma si diventa. Ecco perché
diventa fondamentale intervenire non solo nelle scuole e a favore
degli adolescenti, ma anche nei confronti degli adulti
promuovendo percorsi formativi che proseguono per tutto l'arco
della vita. Il periodo pandemico in cui stiamo vivendo ha fatto
esplodere ulteriori criticità, spesso difficili da contrastare, e
ha comprovato l'esigenza di ripartire da scuola e famiglia che
rappresentano la risposta a uno dei fenomeni più diffusi e
preoccupanti degli ultimi anni".
ARC/AL/ma