Istruzione: Rosolen, confermato sostegno a classi Primavera
Nell'anno scolastico 2019/2020 assegnate risorse per 255 mila euro
Trieste, 27 lug - Anche per l'anno scolastico 2019/2020 nelle
scuole dell'infanzia del Friuli Venezia Giulia potrà proseguire
la sperimentazione delle classi Primavera. Lo ha deciso la giunta
regionale, approvando su proposta dell'assessore all'Istruzione
Alessia Rosolen, una apposita delibera con la quale si da'
mandato agli uffici della Direzione centrale a sottoscrivere una
apposita intesa con l'Ufficio scolastico regionale.
Nel documento vengono definiti requisiti, criteri e modalità per
l'erogazione dei contributi che, per questa annualità, ammontano
complessivamente a 255.605 euro. In particolare sono ammesse al
finanziamento le sezioni che abbiano un numero di bambini
compreso tra un minimo di 10 e un massimo di 20 unità e che
svolgano attività per un minimo giornaliero di cinque ore fino ad
un massimo di otto. Per le sezioni Primavera presenti in un
istituto con sede operativa in Comune montano o con popolazione
inferiore a 5 mila abitanti, il numero minimo di bambini che
frequentano le classi è fissato in 5 unità.
L'entità dei contributi regionali e ministeriali da destinare
alle sezioni Primavera è definito in base agli alunni che
usufruiscono del servizio e della durata oraria. Nel caso in cui
la classe venga frequentata da un minimo di 15 a un massimo di 20
bambini, la contribuzione va da un minimo di 22 mila 500 euro (se
la durata giornaliera del servizio va dalle 5 alle 6 ore), ad un
massimo di 27 mila euro (dalle 7 alle 8 ore). Se invece le
presenze nella classe primavera vanno da un minimo di 10 ad un
massimo di 14 unità, allora le cifre messe a disposizione
oscillano dai 12 mila 500 euro (dalle 5 alle 6 ore di lezione) ai
16 mila euro (dalle 7 alle 8 ore). Se nella sezione Primavera
dovessero essere presenti bambini diversamente abili o in
particolari situazioni di svantaggio socio-culturale, viene
accordata una maggiorazione del 10 per cento della quota annuale
di contributo, qualora sia garantito un rapporto massimo
inferiore ad un insegnante/educatore ogni 10 bambini.
L'eventuale contribuzione richiesta dai gestori del servizio alle
famiglie, deve essere contenuta in una fascia che si colloca tra
le rette pagate sul territorio per la frequenza delle scuole per
l'infanzia e quella sostenuta per partecipare alle attività dei
nidi d'infanzia comunali.
"Questo intervento - spiega l'assessore regionale Alessia Rosolen
- conferma ancora una volta le priorità della giunta verso
famiglia e bambini. La Regione offre ai nuclei familiari un
sistema integrato da 0 a 6 anni: oltre al nido e alle scuole per
l'infanzia, garantiamo anche le sezioni primavera, un particolare
servizio che accompagna i bambini tra i 2 e 3 anni nel loro
percorso didattico ed educativo. È un'offerta preziosa in una
fase delicata e straordinariamente importante nel percorso di
crescita; per le famiglie, le sezioni primavera costituiscono
inoltre un servizio a favore di quei bambini che, per diverse
ragioni, non trovano posto al nido o che risiedono in aree in cui
quest'ultimo servizio non è ancora previsto".
ARC/AL/ppd