Lavoro: Rosolen, serve premiare competenze per attrarre talenti
Trieste, 31 mar - Per attrarre o trattenere in Friuli Venezia
Giulia talenti e alte professionalità è necessario che il tessuto
economico sia in grado di premiare le competenze. Attorno a
questo obiettivo la Regione ha costruito un ecosistema di
incentivi e servizi che sono il contenuto del disegno di legge
presentato oggi in VI commissione consiliare dall'assessore
regionale al Lavoro e istruzione, Alessia Rosolen.
"Sono convinta che il tema dell'attrazione e della permanenza di
persone con elevate competenze sul nostro territorio avesse
l'urgenza di un testo organico che comprendesse tutto quanto il
sistema regionale può mettere a disposizione" ha esordito
Rosolen, definendo appunto "ecosistema" l'architettura normativa
del ddl 129 "Disposizioni regionali in materia di sostegno alla
permanenza, al rientro e all'attrazione sul territorio regionale
di giovani professionalità altamente specializzate - Talenti FVG"
approvato dalla Giunta regionale lo scorso 13 marzo.
"Il ddl accoglie le sollecitazioni giunte dal governatore e dalla
maggioranza, sensibili a questo tema, ed è condiviso con le parti
datoriali del nostro territorio. Si tratta di un testo aperto,
corretto e reso organico inserendo aspetti che tengono conto dei
contributi giunti da più parti e che attendo di ricevere anche
dalla discussione in Aula" ha dichiarato Rosolen.
La norma intende promuovere la competitività e l'attrattività del
tessuto economico regionale sostenendo azioni finalizzate a
valorizzare l'alta professionalità di soggetti con non più di 35
anni in possesso di una laurea magistrale in discipline
scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem)
o un master universitario di primo o secondo livello o un diploma
universitario di specializzazione o un dottorato di ricerca.
A supporto delle leve su cui il ddl si fa forza per raggiungere
gli obiettivi prefissati, Rosolen ha anticipato alcuni dati
riferiti agli esiti di una ricerca condotta dall'Agenzia
Lavoro&SviluppoImpresa (che sarà a breve presentata
integralmente). Emerge innanzitutto che gli iscritti alle
università della regione sono per l'80 per cento residenti in
Friuli Venezia Giulia e in Veneto, ma che al termine degli studi
escono da queste due regioni per andare in Lombardia o
all'estero. "Chi non resta lo fa perché all'estero o in altre
sedi trova maggiori possibilità di carriera: il 71,1 per cento
dei laureati titolari di borse di studio in Friuli Venezia Giulia
riferisce che uno dei motivi per cui lascia la regione è il
livello retributivo" ha riferito Rosolen, sottolineando anche che
"la maggior parte di loro è disposta a rientrare in presenza di
una possibilità di carriera e retribuzione pari o vicina a quella
che trova fuori Paese. Il 50 per cento di chi va all'estero
rimane comunque disoccupato, ma chi è occupato fuori dai confini
nazionali è molto più soddisfatto di chi ha scelto di restare.
Ciò dimostra che all'estero non è sempre così facile trovare
lavoro, ma quando lo si trova, carriera e retribuzione sono
decisamente più alte" sono state le considerazioni dell'assessore
portate all'attenzione della Commissione.
"Per questo abbiamo chiesto al tessuto economico di applicare un
contratto a tempo pieno indeterminato con adeguata retribuzione,
di riconoscere così merito ai talenti e di attivare, per chi non
lo ha già, un sistema di welfare aziendale" ha detto Rosolen. "È
vero che ci sono più chance di impiego, anche all'estero, per i
laureati stem, ma il principale problema resta la retribuzione e
la tipologia contrattuale dato che chi ha una laurea in queste
discipline e viene impiegato in Friuli Venezia Giulia o in Italia
inizia comunque la propria carriera con contratti atipici".
L'assessore ha poi sottolineato l'importanza di anticipare le
necessità di chi intende lavorare in Friuli Venezia Giulia
attraverso il supporto dei Centri per l'impiego che in questo
ambito avranno un ruolo più ampio rispetto alla legge regionale
sul lavoro, potendo agire per il reclutamento anche a livello
nazionale e all'estero, attraverso le reti europee per l'impiego.
Anche agli Enti locali viene attribuito un ruolo attivo
attraverso gli sportelli Informagiovani e Risposta casa.
"La legge così impostata si pone tre ambiziosi obiettivi:
premiare le competenze, incidere sul tema della crisi
demografica, invertire la tendenza allo spopolamento di aree
intere del nostro territorio" ha detto infine l'assessore.
ARC/SSA/ep