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Lingue minoritarie: Dobrila, Comitato paritetico, più sloveno nella PA

Trieste, 16 maggio - I princìpi sanciti dalle leggi nazionali e regionali a tutela della lingua slovena in Friuli Venezia Giulia non si applicano a sufficienza. Lo ha rilevato Ksenija Dobrila, la presidente del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena, che oggi nel palazzo della Regione a Trieste ha convocato i presidenti delle due principali organizzazioni slovene Skgz e Sso, Rudi Pavsic e Walter Bandelj, e i consiglieri regionali Igor Gabrovec e Stefano Ukmar per fare il punto della situazione sull'uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.

Le criticità elencate da Dobrila riguardano innanzitutto l'ambito della sanità e in particolare la carenza di profili professionali, ad esempio i logopedisti, in grado di prestare assistenza in lingua slovena. La presidente ha evidenziato come la legge di riforma del sistema sanitario regionale sia esplicita sugli aspetti linguistici da tener conto, eppure "la messa in atto delle disposizioni è insufficiente". Tra i tanti nodi irrisolti, è stato ricordato, permane la debolezza strutturale del Servizio socio-psico-pedagogico di Trieste, che per la fascia sociale e di età a cui si rivolge riveste un'importanza strategica.

"L'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ha dimostrato grande attenzione per questi temi - ha fatto presente Dobrila - pertanto c'è da chiedersi perché, nonostante le chiare disposizioni di legge e la buona volontà della politica, rimangano delle questioni irrisolte". La spiegazione, è stato quindi detto, è da ricercare negli aspetti tecnici. Sulla corretta scrittura dei nomi e dei cognomi sloveni nei documenti sanitari, ad esempio, Insiel ha provveduto ad aggiornare la gamma di caratteri in uso, tuttavia l'operazione risulta di difficile impostazione negli uffici ministeriali a Roma.

Gli altri aspetti su cui la risoluzione delle difficoltà prosegue a rilento sono l'operatività dell'Ufficio centrale regionale per la lingua slovena e la poca presenza dello sloveno nella comunicazione istituzionale della Regione e negli Enti locali. Temi da non trascurare, è stato detto, sebbene spesso sia proprio la minoranza stessa a non chiedere quanto le spetta per motivi sui quali sarebbe bene riflettere.

Ai consiglieri regionali e ai presidenti di Skgz e Sso è stato infine suggerito di approfondire nelle loro sedi tutte le questioni elencate , in modo da poter permettere all'Amministrazione regionale di predisporre le soluzioni necessarie prima della fine della legislatura. ARC/PV/PPD



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