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MATTARELLA IN FVG: I SINDACI TESTIMONI DEL MODELLO TRANSFRONTALIERO

Gorizia, 26 ottobre - L'Europa luogo di superamento dei conflitti, la manifestazione che si è tenuta oggi al Teatro Verdi di Gorizia in una città pavesata a festa, alla presenza dei Capi di Stato di Italia e Slovenia e della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha raccolto nelle parole dei sindaci di Gorizia e Nova Gorica i temi della storia e le aspettative del presente.

Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ha ricordato che "durante la Grande Guerra, la città subì un vero e proprio martirio", colpita prima dai bombardamenti degli Italiani e successivamente degli Austriaci in ritirata. "L'8 agosto 1916, in una cruenta battaglia, l'Esercito Italiano colse la sua prima importante vittoria dall'inizio del conflitto e occupò Gorizia che da allora, con alterne vicende, divenne una città italiana". Il primo cittadino ha rievocato le nuove distruzioni e i nuovi lutti del Secondo Conflitto, la successiva perdita dell'entroterra e la fase seguente agli Accordi di Udine che vide i rapporti tra le Istituzioni di oltreconfine "via via meno rigidi e sempre più improntati a lungimiranti progetti di amicizia e di collaborazione". Oggi, ha affermato Romoli, Gorizia è una città "che sa presentarsi all'Europa nella sua nuova forma di città matura, propositiva, moderna e ospitale". Il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) con Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba, esaltato anche dal Presidente Mattarella, può essere il prodromo, secondo il primo cittadino, di una zona economica speciale europea.

Anche secondo il sindaco di Nova Gorica Matej Arcon, il GECT GO, che ha ottenuto 10 milioni di euro da destinare a progetti congiunti transfrontalieri, "rappresenta un enorme passo in avanti", mentre un altro esempio è dato dal progetto Esimit Europa "che già dal 1995 cancella simbolicamente confini e unisce popoli". "Oggi - ha potuto rilevare Arcon - collaboriamo in un clima di amicizia e ciò è fondamentale per il futuro". Rimane però il monito della storia: "insegni alla società moderna - ha sottolineato il primo cittadino di Nova Gorica - che in guerra non ci sono vincitori e che entrambe le parti sono destinate a perdere".

La ricostruzione della complessa e travagliata vicenda storica delle terre goriziane è stata affidata, nell'evento odierno, al professor Georg Meyr, coordinatore del SID (corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche) del Polo didattico e culturale dell'Università degli Studi di Trieste a Gorizia. Meyr ha parlato, in proposito, di una ricostruzione storica che "deve ormai essere definita serenamente condivisa" in un contesto in cui "sofferenze e difficoltà di un passato anche più prossimo appaiono superate".

ARC/PPH/EP



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