Missione Usa: Fedriga, corregionali ambasciatori del Fvg
Udine, 9 lug - "L'incontro con la Famee Furlane di New York ci
ha dimostrato quanto sia vivo il rapporto con i nostri
corregionali, primi ambasciatori della regione a livello
internazionale, testimoni che ereditano e tramandano la nostra
lingua e la nostra cultura: è fondamentale mettere questo
capitale umano di conoscenza e competenze a disposizione delle
giovani generazioni".
Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga a margine della cena nella sede della Famee furlane di
New York, alla quale ha partecipato assieme all'assessore
regionale ai Corregionali Pierpaolo Roberti e a tutte le
associazioni di corregionali presenti nella Grande Mela.
Il primo nucleo della Famee, il Club, fu fondato nel 1929 da un
gruppo di immigrati friulani che vivevano nell'East Side di
Manhattan. L'area che va dalla 37a alla 23a strada, tra la 1a e
la 3a Avenue, era conosciuta all'epoca come "Piccolo Friuli" e le
prime riunioni si tenevano al Marchi's Restaurant sulla 31a
strada. Il Civic Club sulla 34a Strada, oggi noto come Estonian
House, servì come prima sede ufficiale del club dalla metà degli
anni Trenta all'inizio degli anni Quaranta.
Tra il 1948 e il 1953, la sede della Famee Furlane si trovava
all'angolo tra la 28a Strada e la Seconda Avenue. L'immobile, di
proprietà del Club, fu però rivendicato dalla città di New York
in seguito al rinnovamento urbanistico dell'intera area. Di
conseguenza, negli anni Cinquanta, i friulani furono costretti a
trasferirsi nel Queens, a Long Island, a Westchester e nei
lontani sobborghi. I membri della Famee Furlane, che prima
vivevano in una comunità compatta, si dispersero.
Per più di vent'anni, il Club ha mantenuto una sede a Jackson
Heights e ha continuato a sponsorizzare eventi annuali e
semestrali. Fu con il sisma del 1976 in Friuli che a New York si
risvegliò la forte volontà di creare un vero e proprio "fogolâr",
un luogo di incontro permanente e fu così che nel 1980 fu
inaugurata la clubhouse di College Point, che ancora oggi funge
da sede della Famee.
La giornata di missione del governatore è iniziata al mattino con
l'incontro con il Rappresentante permanente d'Italia all'Onu,
ambasciatore Maurizio Massari in cui è stato approfondito il
quadro geopolitico e lo stato delle relazioni diplomatiche.
Nel corso dei colloqui con Massari il governatore ha trattato
anche lo stato di avanzamento del progetto "Art for 17 global
goals", che adesso dopo due anni di pausa causa pandemia,
ripartirà con l'obiettivo di fare della Regione Friuli Venezia
Giulia un laboratorio esemplare in Italia e nel mondo, attraverso
un grande evento artistico che permetta di accrescere la
sensibilizzazione sociale e l'elaborazione dello sviluppo intorno
ai temi della sostenibilità secondo l'agenda dettata dai 17
Sustainable Development Goals Onu.
Il progetto consiste nella creazione di un percorso di turismo
culturale e di sensibilizzazione sociale e didattica intorno a 17
grandi opere di alcuni tra i maggiori artisti internazionali e
italiani contemporanei, ciascuna dedicata a uno degli obiettivi
prioritari identificati dalle Nazioni Unite. Le opere saranno
posizionate in luoghi-simbolo della regione Friuli Venezia Giulia
e costituiranno, nel loro insieme, un itinerario turistico
facilmente individuabile e pubblicizzabile a livello
internazionale.
ARC/EP/gg