Montagna: Zilli-Zannier, fare sistema con scelte slegate dal passato
Gemona del Friuli (Ud), 9 nov - Rendere più imprenditoriale
l'attività agricola da un lato e dall'altro mettere a sistema le
esperienze delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Carinzia, Veneto
con la Slovenia nella prossima programmazione europea.
I due concetti sono stati espressi dagli assessori alle Finanze
della Regione Fvg, Barbara Zilli, e alle Risorse Agroalimentari e
alla Montagna Stefano Zannier intervenuti al convegno di chiusura
del Progetto "TOP-Value: il valore aggiunto del Prodotto di
montagna" Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 oggi a casa degli
Stimmatini a Gemona del Friuli.
"Uno degli obiettivi della prossima programmazione europea è
anche quello di costruire un progetto transfrontaliero che
comprenda gli Interreg Italia-Austria e Italia-Slovenia. Si
tratta di una sfida che possiamo vincere grazie alla capacità di
mettere a sistema una progettualità che valorizzi tutti i
territori contermini, Carinzia, Slovenia e Veneto, accomunati da
caratteristiche simili".
Secondo Zilli, l'obiettivo è necessario e lungimirante
considerando l'importanza delle relazioni fra territori che
manifestano "quell'identità comune espressione di sistemi
culturali, vicinanza geografica, interessi affini che avvicina e
rende un unicum la nostra regione con il Veneto, la Carinzia e la
Slovenia. In questo patrimonio comune è compresa anche
l'agricoltura ed in quest'ottica dobbiamo fare sistema. La sfida
è importante ma percorribile" ha aggiunto Zilli confermando la
forte vocazione della Regione nella programmazione della coesione
europea dimostrata dalle best practice portate avanti a livello
internazionale.
Zilli ha auspicato, quindi, un progetto transfrontaliero con le
regioni contermini "per candidarci ad essere una Regione
apripista nell'utilizzo delle risorse europee attraverso un
lavoro di squadra per fare in modo che la prossima programmazione
sia ancora più efficace, porti più risorse e sia un esempio a
livello internazionale".
L'intervento di Zannier è stato, invece, più orientato a
valorizzare il cambio di passo, necessario al comparto agricolo,
soprattutto in montagna, per affrontare le sfide del futuro.
"Le scelte in montagna sono indispensabili - ha spiegato
l'esponente della Giunta Fedriga -, non si possono più mantenere
gli interventi diretti di sostegno al settore agricolo che
andavano bene 30 anni fa e se pensiamo di continuare a percorre
quella strada commettiamo un errore perché quei meccanismi oggi
non sono più al passo con le nuove esigenze. Dobbiamo, invece,
trovare delle soluzioni a partire dalla valorizzazione delle
produzioni e dalla comunicazione del valore che esse portano con
sé capaci di generare quell'economicità che può garantire
l'attività sui territori".
Zannier ha ribadito l'importanza di individuare modelli e
strategie che partono proprio dalla ricerca del valore che va
comunicato e utilizzato nelle attività sul territorio.
"Sono necessarie innovazione e strategie diverse che passano
anche attraverso le formule comunicative - ha commentato Zannier
rimarcando come "il comparto agricolo non più essere considerato
solo un'attività primaria ma deve diventare sempre di più
un'attività imprenditoriale. Le possibilità ci sono come
dimostrano alcune esperienze positive nei paesi contermini che
presentano performance migliori delle nostre ma vanno colte,
testate e supportate. La Regione non farà mancare il proprio
supporto ma le scelte devono essere compiute dai diretti
interessati".
Il progetto triennale "TOP-Value Il valore aggiunto del prodotto
di montagna" nato nel 2017, ha visto la collaborazione
dell'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - Ersa, degli
atenei di Udine e Padova, della direzione Agroalimentare della
Regione Veneto, della camera dell'Agricoltura della Carinzia e di
eb&p Umweltbüro GmbH di Klagenfurt. L'idea progettuale, come è
stato spiegato, è stata ispirata dall'indicazione facoltativa
"Prodotto montagna" istituita a livello europeo con il proposito
di identificare i prodotti agroalimentari di origine animale o
vegetale ottenuti nelle zone montane.
I vantaggi legati alla sua adozione coinvolgono tutti gli attori
delle filiere agroalimentari di montagna permettendo la
valorizzazione e la promozione delle produzioni dando un giusto
riconoscimento alle caratteristiche esclusive.
L'approccio innovativo del progetto è stato quello di affiancare
alla dicitura "Prodotto montagna" una serie di informazioni
riguardanti i cosiddetti servizi eco-sistemici ovvero tutti quei
benefici offerti dalle filiere agro-zootecniche a vantaggio
della collettività e frutto di un costante impegno degli
agricoltori.
Uno strumento, secondo Zannier, che se sfruttato in maniera
adeguata rappresenta un'opportunità di valorizzazione sociale,
economica e ambientale del territorio montano con ricadute
positive su tutti gli attori delle filiere agro-alimentari di
montagna e un richiamo importante anche per le attività
turistiche.
ARC/LP/ep