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Morte Alina: Roberti, assoluzione conferma realtà dei fatti

Trieste, 4 giugno - "Una sentenza che rende giustizia ai fatti senza nulla togliere al dramma del suicidio di Alina rispetto al quale - afferma l'assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti - rimane una grande tristezza".

Commentando l'assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste" per i poliziotti indagati nel caso di Alina Bonar Diachuk, la donna di 32 anni di origine ucraina, morta suicida nell'aprile 2012 in una sala controllo nel commissariato di polizia di Opicina (Trieste) mentre era in attesa di essere rimpatriata, Roberti esprime "vivissima soddisfazione per una decisione del Tribunale di Trieste che conferma quanto abbiamo sempre creduto, ovvero che quegli agenti hanno agito nella legalità e, purtroppo, hanno dovuto attendere sei lunghi anni il riconoscimento del loro corretto operato".

Roberti rivolge quindi un "grazie di cuore" all'intero corpo della Polizia di Stato "per quanto fa ogni giorno a tutela della sicurezza di tutti i cittadini". ARC/FC
 



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