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Mostre: Gibelli, riprende percorso museo etnografico storia sociale

L'assessore inaugura esposizione La Memoria a Maniago: "esempio virtuoso" Maniago, 15 giu - "Questo bellissimo progetto aiuterà a realizzare uno degli obiettivi che mi ero posta due anni fa quando ho iniziato a lavorare all'idea della costituzione di un museo etnografico di storia sociale, che includesse tutti i centri di memoria della nostra regione: lo abbiamo interrotto a causa della pandemia ma lo riprenderemo nel 2022". Lo ha reso noto l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli all'inaugurazione della mostra "La memoria", visitabile dal 16 giugno nel Museo dell'Arte fabbrile e delle coltellerie di Maniago. "Questa è una giornata di grande soddisfazione - ha aggiunto Gibelli - perché dimostra l'amore per la memoria del lavoro e della comunità che si è costruita attorno a essa e il tentativo di trasferirla: è un passaggio fondamentale che manca alle nostre nuove generazioni ed è un valore che qui a Maniago avete raccolto, costruito e che oggi porgete al pubblico". L'esposizione è organizzata dal Comune di Maniago con il sostegno della Regione e la collaborazione dell'associazione Lis Aganis-Ecomuseo delle Dolomiti friulane, il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Trieste, l'associazione Amici del museo dell'arte fabbrile e delle coltellerie e il Craf-Centro di ricerca e archiviazione della fotografia. "Abbiamo tantissime realtà associative nei nostri paesi e questo va benissimo, ma devono - ha ricordato l'assessore - lavorare assieme su progetti più strutturati, in grado di calamitare maggiore attrattività e magari anche di autofinanziarsi: Maniago anche da questo punto di vista è un esempio virtuoso". La mostra - hanno illustrato la direttrice scientifica del museo Roberta Altin e la curatrice Marta Pascolini, alla presenza del sindaco Andrea Carli - è frutto di un processo partecipativo iniziato nel 2016 e ripreso nel 2020 che ha visto la comunità della cittadina friulana entrare nello spazio del museo per farsi protagonista della narrazione del patrimonio attraverso la raccolta, la documentazione, la valorizzazione di oggetti, testimonianze orali e scritte, fotografie sulla vita passata e presente del paese. Le mappe di Maniago sono state utilizzate come attivatori di ricordi: è stato chiesto alle persone di indicare fabbriche,officine e botteghe. Attorno ai 444 luoghi individuati, sono stati condivisi racconti e sono tornati alla mente volti, voci ed esperienze riconosciuti come parte del ricordo collettivo. L'assessore al Turismo, Attività produttive e Pari Opportunità Cristina Querin ha sottolineato come "il percorso di costruzione sia stato collettivo, attraverso la regia di un gruppo di lavoro tutto al femminile". Non a caso il progetto ha avuto come caposaldo anche un percorso di ricerca di genere che ha voluto riconoscere al ruolo femminile nelle coltellerie un diverso approccio "del" e "nel" lavoro: tra il 2019 e il 2020 quindici donne hanno testimoniato le loro esperienze come artigiane, imprenditrici e operaie permettendo di ricostruire parti importanti della storia sociale, culturale e lavorativa di Maniago. "Il lavoro femminile andava raccontato non solo per riconoscere quanto svolto nel passato, ma soprattutto per dare consapevolezza della funzione storica fondamentale delle donne che finora era rimasta quasi sempre sotto traccia, se non invisibile", ha spiegato la curatrice Pascolini. La mostra è integrata nel percorso di visita del Museo dell'Arte fabbrile delle coltellerie ed è visitabile lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica negli orari 10-13 e 14.30-17.30; martedì e mercoledì dalle 10 alle 13. ARC/EP/ma

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