Natalità: Legge regionale famiglia Fvg è modello in tutta Italia
Il plauso durante gli Stati generali della natalità, a Roma
Trieste, 13 mag - La Legge regionale sulla famiglia del Friuli
Venezia Giulia è presa a esempio in tutta Italia e, come modello
da imitare, è oggi all'esame di diverse amministrazioni regionali
della Penisola che, insieme al governo, stanno cercando di
trovare una soluzione al drammatico calo delle nascite, un
problema che sta già avendo pesanti ricadute negative in ambito
sociale, ad esempio per la carenza di manodopera.
È quanto è emerso questo pomeriggio a Roma, nella seconda
giornata di dibattiti promossi in occasione dalla seconda
edizione degli Stati generali della natalità, a cui ha preso
parte, in presenza, l'assessore regionale alla Famiglia del
Friuli Venezia Giulia. L'evento, organizzato dalla Fondazione
natalità e dal Forum delle associazioni familiari, è stato ideato
per riflettere su un tema di drammatica attualità, capace di
unire tutto il "sistema Paese", e per provare a fare proposte per
invertire il trend demografico fortemente negativo.
Nel suo intervento, l'esponente dell'Esecutivo ha ricordato come,
per la prima volta, la nostra Regione abbia costruito e
costituito una legge organica incentrata sulla famiglia e lo
abbia fatto slegandola dai temi dell'assistenza sociale.
L'attenzione è stata concentrata sulla famiglia intesa come perno
e come responsabilità collettiva della società. Ne è conseguito
che tutte le politiche attive sviluppate abbiano avuto come filo
conduttore la centralità della famiglia: su di essa e sulla
natalità è nata la legge oggi esempio per tutta l'Italia.
Alcuni dati recenti confermano in toto la bontà della scelta
fatta dalla Regione: numeri emblematici strettamente legati alla
possibilità dei giovani di farsi una famiglia uscendo
relativamente presto dalla casa di mamma e papà e delle donne di
trovare un'occupazione che consenta loro di guardare con fiducia
alla scelta di diventare madri. Si tratta di due primati del
Friuli Venezia Giulia a livello nazionale: a Pordenone abbiamo il
dato più alto l'Italia per il tasso di occupazione giovanile
mentre la città di Trieste conta il dato più alto di occupazione
femminile, record a legato a uno storico ed elevato numero di
servizi che vengono garantiti.
Primati importanti, quelli illustrati a Roma dall'assessore
regionale alla Famiglia, che raccontano della certezza del
sostegno all'occupazione e al lavoro, in Friuli Venezia Giulia, e
dell'attivazione di tutte le misure di supporto ai giovani e alle
donne che portano a favorire la natalità. Sono molto positivi
anche i dati di occupazione post pandemia, con un aumento
significativo delle assunzioni, grazie alle politiche attive del
lavoro.
L'esponente dell'Esecutivo ha spiegato come l'impegno sia
costante e l'attenzione non venga mai meno, nella consapevolezza
che la nostra è una delle regioni con la popolazione residente
anagraficamente tra le più "vecchie" del Paese, con un numero dei
pensionati che è lo stesso dei lavoratori; oltre al dato spot e
superando il necessario intervento "una tantum", la Regione
lavora con costanza su un programma organico di aiuto alla
famiglia, con grandissima attenzione ai bambini. Solo dove lo
stato sociale è forte e dove supporta la vita delle famiglie in
maniera organica e metodica, come si sta facendo in Friuli
Venezia Giulia, troviamo donne che lavorano e che diventano
madri, e dove i giovani si rendono presto indipendenti con la
possibilità di creare un nuovo nucleo familiare.
ARC/PT/ma