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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pnrr: Zilli, villa de Claricini Dornpacher è gemma preziosa del Fvg

Presentato il progetto di valorizzazione della struttura e del suo comprensorio Trieste, 2 dic - "Il progetto di valorizzazione socio-economica, ambientale e culturale di Villa de Claricini Dornpacher è un grande risultato che riempie d'orgoglio la Regione e proietta questo storico complesso di Bottenicco di Moimacco e l'omonima fondazione verso un futuro radioso. Un risultato per il quale è doveroso complimentarsi con la Fondazione Friuli, Sinloc e Fondazione de Claricini Dornpacher e con tutte le persone che hanno collaborato attivamente al suo raggiungimento". È quanto detto dall'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli durante la presentazione del progetto di valorizzazione di Villa de Claricini Dornpacher, al quale l'esponente della Giunta ha preso parte, in videoconferenza, assieme ai presidenti delle Fondazioni Friuli e de Claricini Dornpacher Giuseppe Morandini e Oldino Cernoia e a Gianfranco Favaro, presidente della società di consulenza e investimento Sinloc. Zilli ha rimarcato che "il progetto si innesta perfettamente nello straordinario cammino che la Regione sta mettendo in campo in vista di Go! 2025. Un percorso di valorizzazione dell'identità culturale, architettonica, enogastronomica e storica del Friuli Venezia Giulia, che racchiude tutti gli elementi necessari a sviluppare il nostro territorio e conservarne l'unicità. Questa iniziative è una vera e propria iniezione di fiducia per lo sviluppo della nostra terra e l'Amministrazione regionale la sosterrà attraverso la programmazione Por Fesr che aggiunge risorse a quelle già stanziate attraverso il Pnrr per salvaguardare e, se possibile, migliorare una gemma di rara bellezza come il comprensorio di Villa Claricini de Dornpacher". Edificata intorno alla metà del secolo XVII, la villa de Claricini Dornpacher si trova a Bottenicco di Moimacco, a breve distanza da Cividale e dal 1971 è sede della Fondazione omonima, istituita per volere della contessa Giuditta de Claricini (1891 - 1968), ultima erede del casato, con lo scopo di conservarne il patrimonio storico e artistico e promuovere studi e manifestazioni culturali. Il comprensorio è aperto al pubblico dalla primavera all'autunno con un ampio calendario di iniziative culturali ed enogastronomiche ed è completato da un'oasi biologica di oltre 150 ettari, dove sono coltivati cereali e legumi. Inoltre 12 ettari di vitigno sono dislocati in gran parte attorno alle mura della villa e in parte sulle colline di Rubignacco. Il progetto è stato concepito in un'ottica di riqualificazione energetica e di riuso degli spazi, nonché delle aree verdi tutelate e vincolate di pertinenza e prevede un'ipotesi di investimento complessiva di 5 milioni di euro, 2 dei quali provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per gli interventi di riqualificazione del parco e del giardino storico. Tra le iniziative proposte rientrano anche lavori di manutenzione straordinaria alla villa e il recupero di due casali attualmente in stato di abbandono. ARC/MA/al

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