Prot. Civile: agibile bypass Resia, sforzo congiunto per domare roghi
Nel Carso parte dei 300 sfollati rientrati a casa. In Slovenia
l'incendio ha ripreso forza
Resia, 23 lug - È stato ultimato e reso agibile il bypass di
1,5 chilometri nell'alveo del rio Resia, in Val Resia, con
accesso dalla viabilità di Resiutta: un lavoro svolto in tempi
record, avviato tempestivamente dopo lo scoppio dell'incendio che
ha richiesto la chiusura della ex strada provinciale di accesso
al centro di Resia e alle sue frazioni per caduta massi e alberi
danneggiati dalle fiamme.
A darne notizia il vicepresidente con delega alla Protezione
civile del Friuli Venezia Giulia, che questa mattina ha raggiunto
Resia e Resiutta per un sopralluogo al cantiere della "strada"
alternativa, insieme agli amministratori comunali di Resia,
Resiutta e Chiusaforte, unitamente ai funzionari e ai volontari
della Protezione civile e agli uomini del Corpo forestale
regionale.
Il bypass è un tracciato ricavato nell'alveo del torrente con una
compattazione rullata di ghiaie che si sviluppa in altezza. Come
ha spiegato l'esponente della Giunta, non sarà possibile
percorrerlo liberamente poiché, a monte di questa via
alternativa, la ex provinciale non è ancora in sicurezza. Di
concerto con il sindaco di Resia e i pompieri, pertanto, è stato
concordato un passaggio esclusivamente di emergenza e scortato
verso Resiutta (dalla frazione di Povici dove la via è chiusa),
solo in alcune fasce della giornata. Con questa modalità di piena
sicurezza, nel pomeriggio di oggi sono state fatte uscire dalla
vallata diverse persone: quelle con esigenze più urgenti e
stringenti.
Resta chiusa pertanto al traffico la ex provinciale e
percorribile con stretto vincolo il bypass. L'assistenza è
comunque garantita.
Intanto, come ha avuto modo di riferire il vicegovernatore, si
continua a operare per contenere l'incendio, che interessa due
versanti, con l'impiego di due elicotteri della Protezione civile
regionale e con due canadair. Il fuoco è ancora consistente e lo
sforzo congiunto per arrivare allo spegnimento e alla bonifica
del rogo è importante. L'auspicio è che le condizioni meteo
mutino con un atteso fronte di bassa pressione per la prossima
giornata di martedì.
Nel ringraziare per il loro impegno tutti gli operatori che
stanno lavorando senza sosta sul campo, e le amministrazioni
comunali, il vicegovernatore fa sapere che in Friuli Venezia
Giulia, al momento, la macchia bruciata dagli incendi divampati
in questo torrido fine luglio si estende per circa 900 ettari,
perlopiù concentrati sul Carso triestino.
Ripristinati i transiti autostradali e ferroviari, si continua a
operare per garantire la fornitura di corrente elettrica alla
città di Trieste. I trecento sfollati della zona Carso sono stati
in parte fatti rientrare nelle abitazioni mentre una porzione
delle forze impegnate sul fronte triestino (a ora sotto
controllo) sono al momento in aiuto alle contermini popolazioni
della vicina Slovenia dove l'incendio ha ripreso forza. Questa
zona transfrontaliera viene costantemente monitorata da
Protezione civile, Corpo forestale regionale, Vigili del fuoco e
forze dell'ordine.
ARC/PT/al