Protezione civile: Riccardi, all'avanguardia in tutela beni culturali
51 volontari impegnati nel corso per salvare il patrimonio in
eventi di emergenza
Udine, 17 nov - "Tutelare il patrimonio culturale è una
responsabilità e in questo c'è un grande riconoscimento di
fiducia da parte della Soprintendenza verso la nostra Protezione
civile che ancora una volta si dimostra all'avanguardia negli
interventi di emergenza".
È quanto ha dichiarato il vice governatore del Friuli Venezia
Giulia, Riccardo Riccardi, che oggi in castello a Udine ha
inaugurato la sessione operativa del corso in tutela del
patrimonio culturale per 51 volontari della Protezione civile.
"Si tratta di un'operazione importante e di qualità - ha
evidenziato Riccardi - nonché un'iniziativa molto complessa che
include il valore di un'alleanza trasversale del sistema
istituzionale in cui le competenze di Stato, Regione e Comune si
uniscono per garantire prestazioni importanti".
La giornata si è aperta con la firma da parte di Riccardi della
convenzione tra la Protezione Civile regionale (presente anche il
direttore centrale Amedeo Aristei) e la Soprintendenza
archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia,
nella persona della soprintendente Simonetta Bonomi, che ha
espresso un riconoscimento all'impegno e alla dedizione dei
volontari, nonché all'eccellenza della Protezione civile
regionale prima in Italia ad esprimere questo genere di
competenze.
Di un'eccellenza nazionale ha parlato anche Fabrizio Cigolot,
assessore alla Cultura del Comune di Udine.
La convenzione conta su uno stanziamento regionale di 18mila euro
ed è la seconda dopo quella avviata nel 2016, grazie alla quale è
già stato possibile formare 300 volontari.
Durante il corso i volontari sono stati divisi in quattro gruppi
ed assegnati ad altrettanti scenari operativi. Il primo si è
svolto nel deposito interrato del museo archeologico dove sono
state recuperate, spolverate e imballate alcune anfore romane ed
una serie di reperti provenienti dalla chiesa di Santa Maria del
castello.
Il secondo scenario si è svolto nell'allestimento permanente del
museo archeologico e ha impegnato i corsisti nell'imballaggio e
spostamento di una testa romana e di manufatti in terra cotta e
metallo. Infine, nel deposito del sottotetto due gruppi si sono
occupati del recupero di anfore e materiale lapideo. Le
operazioni si sono svolte sotto la guida di due archeologhe
Elisabetta Francescutti, per la Soprintendenza, e Paola
Visentini, responsabile del museo archeologico udinese.
ARC/SSA/ep