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REL. INTERNAZIONALI:MISSIONE ECONOMICO-ISTITUZIONALE DEL FVG NEGLI USA

Trieste, 1 ottobre 2015 - Promuovere l'intero Sistema FVG, dando seguito alle numerose iniziative di carattere economico attivamente sostenute negli ultimi due anni, e aprire nuovi canali politici e commerciali in un Paese ad alto tasso di sviluppo, per supportare il nostro export, colpito dalle restrizioni dovute all'embargo russo.

Sono questi gli obiettivi della missione economico-istituzionale del Friuli Venezia Giulia a New York e Washington, in programma tra lunedì 5 e mercoledì 7 ottobre prossimi.

Vi prenderà parte una delegazione regionale, guidata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, cui parteciperanno rappresentanti del sistema camerale, di Confindustria FVG, del sistema della ricerca e della conoscenza, di imprese regionali.

"Con la collaborazione della nostra ambasciata a Washington e del consolato italiano a New York e il supporto dell'ICE [Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ITA/Italian Trade Agency)], abbiamo definito una fitta agenda di incontri con cui intendiamo consolidare ulteriormente i già ottimi rapporti con varie realtà negli Stati Uniti", spiega Serracchiani.

"Vogliamo concretizzare le nuove opportunità emerse in questi ultimi mesi con diversi portatori di interesse americani, sia pubblici che privati", aggiunge la presidente, riferendosi tra l'altro al progetto Startup Ecosystem FVG-USA, promosso dalla Camera di Commercio di Udine e da Friuli Innovazione per sostenere iniziative di internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI) regionali.

In sostanza si punta a un "accreditamento funzionale" del Friuli Venezia Giulia negli USA, sia per facilitare le esportazioni che per aiutare i centri di ricerca e le imprese innovative a trovare più agevolmente partner statunitensi, anche nell'ottica di possibili investimenti diretti negli USA.

I dati commerciali verso gli Stati Uniti rivestono particolare rilevanza per il tessuto economico-imprenditoriale regionale: gli USA rappresentano infatti il mercato che principalmente sostituisce le esportazioni in Russia, fortemente colpite dall'embargo. A fronte di un crollo del 24% in Russia, l'export di prodotti Made in Italy ha registrato nell'ultimo anno un aumento del 44,1% negli Stati Uniti, anche per merito del tasso di cambio favorevole euro/dollaro. Un contesto di cui possono beneficiare soprattutto i prodotti dell'agroalimentare, con il vino nella veste di prodotto italiano più apprezzato dagli americani.

E dunque a proporsi negli USA, nei molti appuntamenti programmati nelle tre giornate, saranno sia il Cluster dell'Innovazione e della Ricerca, che le eccellenze dell'enogastronomia. In un quadro in cui non mancheranno incontri istituzionali (prima nella Grande Mela con il sindaco Bill De Blasio, e successivamente a Washington con esponenti dell'Amministrazione Obama e rappresentanti del Congresso), colloqui all'ONU sul tema della Cooperazione allo Sviluppo e una visita alla Banca Mondiale.

A completare il tutto un incontro con le associazioni dei corregionali.

ARC/PPD



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