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RICERCA: DELEGAZIONE FVG VISITA AZIENDE HI TECH, INCUBATORI E HARVARD

Boston, 18 maggio - "Qui una start up  che chiude a pochi mesi dall'avvio non è un fallimento, è una fase: qui l'obiettivo non è evitare di sbagliare, è sbagliare velocemente".

A raccontare alla delegazione economico istituzionale guidata dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani come vive la sua quotidianità un'azienda incubata e un'importante realtà dell'hi tech  di Boston è il presidente dell'Azienda Continuum, Gianfranco Zaccai, esule istriano cresciuto a Trieste e Brescia che a nove anni è sbarcato negli Stati Uniti.

A presentarlo alla presidente della Regione e agli imprenditori accompagnati dal presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo e di Confindustria Matteo Tonon è il console generale Nicola De Santis, che introducendo l'incontro ha evidenziato come, secondo Fortune, Boston sia la prima città degli USA per successo nell'avvio di una start up. "Pure se in competizione con San Francisco, culla dell'hi tech, Boston resta una realtà di eccellenza", ha commentato De Santis.

L'Azienda di Zaccai - 30 milioni di fatturato, 180 dipendenti di età media di 35 anni, manager  per lo più donne, come Carmencita Bua, che il Friuli lo conosce bene per essere stata sposata a un artista friulano, sviluppa prodotti bio medicali, di design e fa innovazione di servizio: tra i suoi ultimi prodotti c'è la macchina che chiedi e lasci dove e quando vuoi.

Nel raccontare i suoi esordi per un'Azienda del biomedicale, Zaccai ha dispensato agli imprenditori utili e arguti consigli - "Spesso innovazione deriva dal capire cose ovvie" - per portare al successo un'idea imprenditoriale: conta certamente l'idea, ma quello che fa la differenza è la cura dei dettagli nella sua esecuzione, ha ricordato l'imprenditore di Continuum, che tra i tanti progetti portati al successo per note multinazionali annovera un modello di scarpe da ginnastica che ha fatto raddoppiare il fatturato di una nota azienda.

Nel pomeriggio la delegazione ha visitato, accompagnata da Annika Pierson, l'acceleratore German Life Sciences, una realtà che opera da tre mesi ed è finanziata dal Ministero degli Affari economici tedesco.

A Boston ci sono quasi 50 Greater Accelerator, incubatori e programmi di supporto che forniscono servizi di venture capital  in fase iniziale, spazi per uffici, tutoraggio, networking, presentazione agli investitori e altre forme di sostegno. Si tratta di spazi che diventano grandi punti di connessione per coloro che vogliono essere coinvolti con l'innovazione nel loro settore. Alcuni sono partenariati pubblico-privato-accademico in corso di esecuzione per lo sviluppo di business, mentre altri sono programmi di investimento che alla fine cercano un ritorno del capitale per l'investitore.

Infine, la presidente della Regione ha visitato l'Harvard Art Museums, riprogettato tre anni fa da Renzo Piano che ne ha fatto uno scrigno per opere di grande importanza storico-artistica: tra le sue particolarità, illustrate dalla curatrice di origine siciliana Danielle Carrabino, la più grande collezione di bozzetti preparatori in terracotta del Bernini e la vastissima raccolta di pigmenti antichi.

Alla visita al Campus era presente anche il professor Dante Roscini della Harvard Business School, uno dei pochi docenti italiani tra i duemila dell'Università della Ivy League che forma 21.000 studenti, tra i più brillanti e competitivi del mondo.

ARC/EP/ppd



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