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RITIRATA DI RUSSIA: SANTORO, RICORDARE È IMPEGNO MORALE E CIVILE

Trieste, 20 set 2015 - L'assessore regionale alle infrastrutture, alla Mobilità, alla Pianificazione territoriale, ai Lavori pubblici e all'Edilizia Mariagrazia Santoro ha rappresentato la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia al 72° anniversario della ritirata di Russia che si è tenuto, come da tradizione, al Tempio di Cargnacco a Pozzuolo del Friuli.

Alla cerimonia erano presenti tra le autorità civili, militari e religiose, il sindaco di Pozzuolo del Friuli Nicola Turello, il vicepresidente del Consiglio regionale Paride Cargnelutti e il consigliere Enzo Martines.

"Ricordare, attraverso l'impegno dell'Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (UNIRR), le atrocità subite dai caduti e dispersi della tragica Campagna di Russia - ha commentato l'assessore Santoro - è non solo un impegno morale e civile, ma un onore per tutte le istituzioni della Repubblica Italiana che ha nella sua storia il peso di queste vittime innocenti di una delle più terribili guerre che abbiamo subito. Vittime in un fronte quanto mai lontano non solo geograficamente ma anche dai cuori e dalle menti di tutti noi italiani".

Quest'anno, assieme alla cerimonia, c'è stata la tumulazione solenne dei resti di undici soldati italiani provenienti dalla Russia e deceduti sul Fronte orientale. "Nella tragedia di una guerra, delle vittime e dei dispersi, si è unita la pesante condizione di coloro che non hanno avuto indietro nemmeno la consolazione di un corpo su cui piangere il proprio dolore", ha aggiunto Santoro.

"In questo senso con l'iniziativa di oggi si restituisce alla propria terra non solo il corpo di coloro che l'hanno rappresentata e difesa anche a costo della vita, ma ai parenti e a tutta la comunità qualcosa di più che deve rappresentare patrimonio di un popolo e delle sue istituzioni: la forza di non dimenticare, la forza di guardare avanti verso il futuro, come hanno fatto coloro che davanti a un destino certo e sventurato non si sono tirati indietro".

"Oggi che ricordiamo anche il Centenario della Grande Guerra, ci rendiamo conto di quante siano state le vittime dell'atrocità e dell'orrore derivato dalla resa di coloro che quotidianamente hanno la responsabilità di lavorare per la pace, per i rapporti tra i diversi Paesi e per il benessere delle popolazioni. Ricordare non basta, bisogna attualizzare questi tragici insegnamenti nella concretezza di tutti i giorni ricordandoci che non siamo soli e solo con il rapporto e la relazione con gli altri possiamo essere più forti e più al sicuro. Onore ai Caduti, bentornati a casa".

ARC/Com/PPD



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