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Salute: Fedriga-Riccardi, più servizi e meno potere alla politica



Pordenone 28 set - Il riconoscimento all'area pordenonese di essere una di quelle con il maggior grado di efficienza, l'obiettivo di un processo riformatore che attraverso il metodo del confronto dia più servizi ai cittadini e non più potere alla politica, infine il ruolo dei privati, che deve essere preso in considerazione e può essere integrato al sistema pubblico nell'ottica di un'offerta sanitaria di qualità.

Questi i punti salienti dell'intervento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi a Pordenone nel corso dell'incontro pubblico organizzato per illustrare le ipotesi di riforma sanitaria emerse dal tavolo dei saggi.

Come ha sottolineato Fedriga lo strumento del dialogo con il territorio e gli operatori del settore in questo processo di cambiamento è un metodo inedito nella nostra regione. "Una prassi - ha detto il governatore - la cui virtuosità ci viene riconosciuta anche da chi la pensa in maniera diversa dalla nostra".

Guardando avanti Fedriga ha indicato quale sia la sfida successiva all'innovazione del modello di governance. "Adesso - ha rimarcato - sceglieremo l'architettura decisionale della sanità regionale, il prossimo anno agiremo nei campi dell'organizzazione e della programmazione".

Dopo gli interventi del pubblico, preceduti da quelli del sindaco di Pordenone Alessando Ciriani, il quale ha ringraziato la Regione per il metodo di lavoro improntato al confronto, e di Giorgio Ros quale rappresentante degli esperti che si sono dedicati al lavoro di analisi e di proposta, ha preso la parola il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha ribadito come alla base di questa azione riformatrice ci sia l'obiettivo di superare i punti critici che penalizzano l'attuale sistema. "Nessuna foga distruttrice del pregresso, né l'ansia di voler dimostrare di essere migliori di chi ci han preceduto, ma solo l'applicazione di un progetto di miglioramento della sanità regionale", ha puntualizzato Riccardi.

Nell'occasione il vicegovernatore ha ringraziato gli esperti che hanno collaborato in questa fase con la Regione, in quanto il loro lavoro è "il frutto dell'esperienza e della competenza di chi, senza alcun conflitto di interessi, ha rappresentato unicamente sé stesso e la propria storia".

Anche Riccardi ha parlato dell'eccellenza del sistema sanitario pordenonese, la cui Azienda presenta una delle migliori condizioni di tutta la regione. Entrando poi nel rapporto tra sistema ospedaliero e quello territoriale, attorno al quale si gioca il prossimo modello di riforma, il vicegovernatore ha affermato che al di là di quella che sarà la scelta finale per il futuro "non è proponibile un sistema, come quello attuale, nel quale ci sia un primario di psichiatria ogni 50 mila abitanti".

Un altro passaggio dell'intervento di Riccardi è stato dedicato all'informatizzazione e alla necessità di mettere mano ad una situazione che attualmente non consente una trasmissione di dati tra le strutture e i cittadini.

Infine, per quanto riguarda il rapporto con i privati, il vicegovernatore ha illustrato come la regione sia agli ultimi posti in Italia per gli accreditamenti con un 3,8 per cento relativamente ai ricoveri e la specialistica ambulatoriale.

"C'è da capire - ha spiegato Riccardi - perché altre regioni, che registrano delle buone perfomance sanitarie, abbiano dei livelli che raggiungono anche il 20 per cento. In questo senso bisogna approfondire e comprendere - ha concluso - quali siano i costi individuali e la qualità del servizio erogato al cittadino". ARC/EP/ep



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