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Salute: integrazione pubblico-privato sociale dà risposte efficaci

Insieme per affrontare le sfide del cambiamento dopo due anni di pandemia Udine, 22 apr - L'integrazione tra pubblico e privato sociale è un tema che riguarda non solo la rete alcologica ma tutte le discipline. Il modo in cui si affrontano i problemi, che a causa della pandemia sono più numerosi e complessi, in Friuli Venezia Giulia trova risposta efficiente ed efficace grazie a una cooperazione importante tra sistema istituzionale e privato sociale. Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute che oggi è intervenuto all'incontro "L'integrazione tra pubblico e privato sociale nella rete alcologica dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale" insieme al direttore generale dell'Asufc e al responsabile scientifico del suo dipartimento delle Dipendenze. Nel suo intervento ha detto che la risposta sostenibile a tutti i fenomeni connessi alle garanzie dei processi di salute, non può arrivare solo dal sistema istituzionale. Ha aggiunto di guardare per questo con interesse e grande favore alle cooperazioni tra i diversi soggetti che, uniti e raccontando le loro esperienze, liberano le tante energie proprie del privato sociale, figlio di storie vere. Una cooperazione che aiuta il sistema istituzionale a capire anche quali sono le asticelle degli standard di salute che devono essere garantiti. L'assessore alla Salute ha detto poi che l'attività del privato sociale è insostituibile: crea un modello e traccia una strada maestra che porta il sistema salute a essere sostenibile, ad andare incontro concretamente e consapevolmente ai nuovi bisogni, riuscendo a coprire le risposte che emergono direttamente dal territorio. Compito e responsabilità delle istituzioni è quello di regolare questi processi, che devono svolgersi nel rispetto delle regole. Sono fondamentali, ha poi sottolineato, le esperienze nuove e inedite nel privato sociale perché sprigionano ancora altre energie, soprattutto da parte di coloro che conoscono queste sensibilità perché le vivono da vicino. Il Friuli Venezia Giulia è la regione che in Italia ha il valore più elevato del sistema del volontariato rispetto alla popolazione residente: ciò è frutto di un vissuto di tante esperienze di difficoltà che la comunità si è trovata ad affrontare. Nelle emergenze, e non solo per il terremoto del 1976, le risposte sono arrivate in particolare dal terzo settore, dal sistema del volontariato e dal privato sociale, divenuto persino occasione di occupazione e lavoro. Il vicegovernatore ha fatto quindi notare come dentro all'esperienza di chi opera per affrontare e risolvere le problematiche alcol correlate si declinino tante altre importanti esperienze: il tema complessivo della fragilità, gli effetti dei cambiamenti sociali, le trasformazioni che il sistema ci presenta costantemente. Un incontro e un confronto importanti, oggi, per capire quali sono le evoluzioni dei bisogni delle persone in una situazione di complessità figlia di due anni di pandemia. Nel ringraziare tutti gli operatori coinvolti nel percorso contro la dipendenza per il loro lavoro, il vicegovernatore ha detto infine di guardare con grande attenzione allo sviluppo e al racconto dell'esperienza fatto sul campo dalle realtà locali messe in rete e alla loro capacità di farne tesoro per migliorare le condizioni delle persone che vivono una particolare necessità e hanno un certo tipo di bisogno legato alla loro fragilità. ARC/PT/ma

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