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Salute mentale: Telesca, serve puntare su medicina collaborativa

Trieste, 6 luglio - Si è aperto con l'intervento di Maria Sandra Telesca, assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, il convegno, in programma oggi a Trieste, sulla cura dei disturbi psichiatrici attraverso la medicina collaborativa, ossia l'approccio che vede la cooperazione tra i medici di famiglia e gli specialisti. L'evento è promosso dall'Azienda sanitaria universitaria integrata (Asuit), dal dipartimento di Salute mentale e dall'Ordine dei medici del capoluogo di regione.

"La collaborazione tra professionisti - ha detto Telesca - è fondamentale ma non va più intesa in modo tradizionale e formativo, bensì come un lavoro svolto assieme dagli specialisti in stretta relazione con medici di famiglia".

Per l'assessore questo approccio è la soluzione preferibile anche nella cura dei disturbi psichiatrici, dove "intercettazione e diagnosi precoce sono la migliore risposta al problema".

Il ruolo chiave del medico di base, che meglio di ogni altro professionista conosce la situazione personale e famigliare del paziente, è stato sottolineato anche dal direttore generale dell'Asuit, Nicola Delli Quadri, e dal presidente dell'Ordine dei medici di Trieste, Claudio Pandullo. Entrambi hanno fatto riferimento alle linee guida internazionali sui disturbi psichiatrici comuni dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). In esse è infatti evidenziato come nell'applicazione di ogni indicazione bisogna comunque tenere conto dell'ambiente in cui vive il paziente.

Le Linee guida sono state pubblicate dall'Oms nel 2010 e sono state oggetto di analisi durante gli interventi di Roberto Mezzina, Renzo Bon e Giancarlo Miglio, mentre agli altri relatori è affidato il compito di proporre esempi pratici e dati statistici riguardo l'applicazione della medicina collaborativa in Friuli Venezia Giulia nell'ambito della salute mentale.

Rientrano nel campo di analisi dell'odierno convegno la depressione moderata o grave, la psicosi, i disturbi bipolari, l'epilessia, i disturbi dello sviluppo e i disturbi comportamentali, nonché la demenza, l'uso di alcool e droghe e l'autolesionismo. Sono fenomeni che, come ha riferito Pandullo, interessano il 14% della popolazione.

"Poiché si tratta di problematiche che riguardano una parte rilevante dei cittadini - ha richiamato Telesca - è bene agire assieme e confrontare anche le esperienze di altre regioni. Ben venga quindi la presenza, oggi a Trieste, di esperti della Toscana".

Tra gli ospiti del convegno, infatti, c'è anche lo psicoterapeuta Marco Lussetti che ha illustrato le esperienze di medicina collaborativa a Grosseto. ARC/PV/fc



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