Salute: nuovi modelli di assistenza per soddisfare bisogni comunità
Trieste, 6 ago - Un nuovo modello di assistenza sociale e una
riorganizzazione delle residenzialità per rinnovare un sistema
che in regione interessa cinquecentomila abitanti, quasi la metà
della popolazione residente. All'impatto Covid-19, il sistema
sanitario e socioassistenziale del Friuli Venezia Giulia ha
saputo rispondere compiendo un lavoro eccellente, ma questa
esperienza ha evidenziato la necessità di un cambiamento, di
adottare nuove strategie che qualifichino i servizi rendendoli
coerenti e maggiormente rispondenti ai bisogni della comunità.
È quanto anticipato dal vicegovernatore con delega alla Salute oggi a Trieste, dove ha partecipato all'iniziativa dell'Azienda pubblica di servizi alla persona Itis organizzata per comunicare le generose donazioni ricevute nei mesi di emergenza sanitaria, tra le quali un termoscanner di ultima generazione per la rilevazione della temperatura corporea.
Come sottolineato dalla Regione, l'Amministrazione intende avviare un lavoro di riposizionamento delle strutture residenziali che superi l'attuale impostazione ospedalocentrica delle cronicità ed elabori un modello di assistenza integrata con il territorio che non escluda gli ambiti della prevenzione, del volontariato e dell'impresa sociale.
L'esperienza dell'Itis di Trieste in questo contesto, anche per l'esperienza maturata durante la diffusione del contagio, può contribuire a ridisegnare il futuro assetto del sistema chiamato a rispondere ai bisogni e alle necessità di una regione tra le più anziane d'Europa e di una comunità che presenta elementi di cronicità e fragilità sempre più rilevanti. ARC/CCA/gg
È quanto anticipato dal vicegovernatore con delega alla Salute oggi a Trieste, dove ha partecipato all'iniziativa dell'Azienda pubblica di servizi alla persona Itis organizzata per comunicare le generose donazioni ricevute nei mesi di emergenza sanitaria, tra le quali un termoscanner di ultima generazione per la rilevazione della temperatura corporea.
Come sottolineato dalla Regione, l'Amministrazione intende avviare un lavoro di riposizionamento delle strutture residenziali che superi l'attuale impostazione ospedalocentrica delle cronicità ed elabori un modello di assistenza integrata con il territorio che non escluda gli ambiti della prevenzione, del volontariato e dell'impresa sociale.
L'esperienza dell'Itis di Trieste in questo contesto, anche per l'esperienza maturata durante la diffusione del contagio, può contribuire a ridisegnare il futuro assetto del sistema chiamato a rispondere ai bisogni e alle necessità di una regione tra le più anziane d'Europa e di una comunità che presenta elementi di cronicità e fragilità sempre più rilevanti. ARC/CCA/gg