Salute: per richiamo 4a dose over 80 Fvg parte da buoni numeri
Da tavola rotonda Ambrosetti bene regione su screening in
pandemia
Trieste, 11 apr - Nella campagna vaccinale anti-Covid la
regione partiva da una posizione di retroguardia, come indicavano
i dati del passato sull'antinfluenzale. Nonostante questo il
Friuli Venezia Giulia è arrivato, relativamente alle terze dosi
somministrate, a un solo punto dalla media nazionale. Un altro
risultato non scontato, a causa della non semplice gestione delle
procedure come il consenso informato, è stato quello
dell'efficacia della campagna con gli over 80 nelle strutture
residenziali; e proprio questa fascia rappresenta il nuovo fronte
del richiamo della quarta dose.
Questi alcuni dei concetti espressi a Palmanova dal
vicegovernatore con delega alla Salute collegato in
videoconferenza alla tavola rotonda digitale organizzata da The
European House Ambrosetti titolata 'La prevenzione in regione
Friuli Venezia Giulia: quale configurazione nello scenario
post-Covid'.
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, essendo le
basi della prevenzione le vaccinazioni e gli screening, la
regione nella fase emergenziale è riuscita a garantire gli esami
oncologici con un numero di prestazioni in riduzione ma sopra la
media nazionale, a dimostrazione di un sistema che è riuscito ad
affrontare le criticità causate della pandemia.
Nell'ottica di una rinnovata strategia sul tema della
prevenzione, anche alla luce dell'esperienza dell'emergenza
Covid, il vicegovernatore ha fatto riferimento alla necessità
nuovo Piano di promozione della salute, che deve partire dalla
consapevolezza che il servizio sanitario è solo un tassello del
sistema. Il progetto quindi deve essere quello di saldare
un'alleanza culturale tra il cittadino e tutti i soggetti
coinvolti nella filiera: dal terzo settore al privato
convenzionato, che insieme possono contribuire all'adempimento
del dettame costituzionale che prevede l'erogazione gratuita dei
servizi sanitari.
Come è stato evidenziato, questo comporta una revisione
dell'appropriatezza delle cure e di una conseguente rivisitazione
della destinazione degli investimenti per migliorare l'efficacia
dei servizi e razionalizzare la spesa pubblica. Una scelta che
coinvolge anche i medici di medicina generale in virtù della
grande potenzialità strategica della loro funzione, attualmente
limitata dagli eccessivi vincoli normativi.
Nel merito della tavola rotonda, tra i dati emersi sulla regione
c'è quello delle terze dosi somministrate agli over 80 (al 90%
del totale), mentre sul tema della prevenzione l'aspettativa di
vita in regione è arrivata nel 2020 a 82,5 anni (80 media
nazionale) segnando un calo a causa del Covid rispetto al 2019
(83,5 Fvg - 83,2 media Italia). Per quel che riguarda le
vaccinazioni, l'antinfluenzale è sopra la media nazionale (in
aumento con la pandemia), mentre le coperture in età pediatriche
sono inferiori rispetto alla media nazionale, ma risultano essere
cresciute in maniera significativa negli ultimi anni. Da
migliorare le performance afferente all'HPV in età
adolescenziale, i cui numeri di vaccinazioni sono calati nel
periodo del Covid. Infine, relativamente all'adesione ai
programmi di screening, la media del Friuli Venezia Giulia è di
gran lunga superiore al dato italiano e durante il 2020 il calo
del volume degli esami è stato comunque inferiore rispetto alle
altre regioni. E proprio grazie allo screening in Fvg la
sopravvivenza relativa a 5 anni è aumentata dall'80 all'89% per
il tumore alla mammella, dal 61 al 72% per il collo dell'utero e
dal 53 al 68% negli uomini per il colon retto e dal 54 al 61%
nelle donne.
ARC/GG/pph