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Salute: Regione, punti prelievo Go e Monfalcone aperti anche sabato

Trieste, 6 mar - Assicurare servizi al territorio con una modalità studiata per evitare code e lunghi tempi di attesa: è con questo obiettivo che i punti prelievo degli ospedali di Gorizia e Monfalcone saranno aperti e a disposizione dell'utenza a partire da domani, 7 marzo, anche il sabato dalle 7.30 alle 9 del mattino.

Lo ha comunicato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute precisando che, nonostante l'attuale impegno eccezionale del personale, la direzione dell'Azienda ha concordato con l'Amministrazione regionale di non procrastinare l'estensione di questo servizio proprio per assicurare, in questa fase critica della sanità, le prestazioni alla cittadinanza sia in routine sia in urgenza.

Per la prenotazione i cittadini interessati dovranno recarsi preventivamente al Cup (attivo dalle 9 alle 19), muniti della prescrizione del medico curante per effettuare le procedure di accettazione e prenotare gli esami, oppure effettuare l'accettazione e prenotazione del prelievo presso lo stesso Laboratorio analisi, da lunedì a venerdì (esclusi i giorni festivi), dalle 10.30 alle 13. Seguendo queste modalità di prenotazione, si potrà accedere direttamente ai punti prelievo di Gorizia e Monfalcone nei giorni infrasettimanali, per evitare code e lunghe permanenze in ospedale.

L'estensione dei giorni di apertura dei punti di prelievo rientra nella più ampia opera di riorganizzazione della medicina di laboratorio avviata dall'Amministrazione regionale nell'area giuliano-isontina, studiata per ottimizzare i fattori produttivi, innalzare i livelli di qualità, sicurezza ed economicità delle strutture.

Si tratta di un percorso avviato nel 2018 che, in due anni, ha ridisegnato dalle fondamenta l'organizzazione dei servizi diagnostici con la costituzione di un centro unico che mettendo in rete i cinque laboratori esistenti nei presidi ospedalieri del territorio (ospedali Maggiore, Cattinara e Irccs Burlo Garofalo di Trieste e ospedali di Monfalcone e Gorizia), li ha messi in condizione di interagire secondo logiche di unitarietà, efficienza ed efficacia all'interno di un percorso virtuoso e mirato al paziente.

È stato così possibile pianificare le risorse e consolidare le tecnologie, prendendo a riferimento il modello hub & spoke, nell'ambito del quale l'hub, ovvero il laboratorio a maggiore complessità preposto all'esecuzione degli esami specialistici e di routine, è stato individuato nell'ospedale Maggiore di Trieste e dotato di una piattaforma a elevata automazione e produttività. Negli altri quattro ospedali sono stati invece realizzati laboratori a risposta rapida, attivi nelle 24 ore, deputati a soddisfare le richieste urgenti delle rispettive strutture ospedaliere.

Secondo il principio delle reti integrate l'attività dell'hub e degli spoke è stata connessa funzionalmente sia attraverso software e tecnologie capaci di comunicare tra loro all'interno delle diverse strutture sanitarie, sia mediante l'armonizzazione e la standardizzazione delle procedure e dei protocolli. Il risultato è la messa 'a sistema' di laboratori, competenze e informazioni che ha realizzato una sostanziale equità delle prestazioni erogate in ogni punto della rete.

Sotto il profilo operativo, riferisce la Regione, la costituzione del laboratorio unico ha consentito di razionalizzare e semplificare i settori specialistici, eliminando la replicazione di funzioni e tecnologie. È stata prevista, inoltre, la massima saturazione nell'utilizzo delle dotazioni strumentali e favorita l'integrazione e la crescita delle professionalità. Ha garantito nel contempo, di ampliare il pannello degli esami, adottare uniformi standard di qualità ed economicità e di ottimizzare l'esecuzione dei test di routine e rari, permettendo anche di trattare i dati in sicurezza e di organizzarli in un data-base unico, utile anche per il monitoraggio dei valori nel tempo. Tutto ciò si è tradotto per il paziente, nella possibilità di accedere alle medesime prestazioni da ogni singolo punto prelievo e di ottenere le risposte in tempi decisamente più brevi.

Il laboratorio unico effettua 7 milioni di test l'anno e dal primo febbraio, a seguito delle modifiche legislative che hanno interessato le Aziende sanitarie regionali può contare su una équipe unica di tecnici e dirigenti. Si è trattato di un'operazione complessa, che ha vincolato tre distinte Aziende sanitarie e cinque équipe, sovvertendo le tradizionali logiche di lavoro e operando in un'ottica di programmazione integrata e di governo unitario dei servizi.

Un'innovazione resa possibile dalla condivisione di obiettivi comuni, primo tra tutti la possibilità di trattare i dati per individuare il percorso di cura più appropriato per il paziente e con un uso appropriato di risorse. ARC/CCA/ma



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