Salute: Riccardi, 60 posti e altro milione euro a casa riposo Culot Go
Trieste, 28 nov - Sono 60 i posti accreditati per la casa di
riposo Angelo Culot di Gorizia e per la struttura c'è un altro
milione di euro disponibile per gli adeguamenti strutturali
antisismici, per le misure antinfortunistiche e per la rimozione
delle barriere architettoniche.
Lo ha annunciato oggi a Gorizia il vicegovernatore del Friuli
Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel
corso di una conferenza stampa congiunta con il sindaco Rodolfo
Ziberna e con l'assessore Silvana Romano.
"Con questa struttura - ha affermato Riccardi - Gorizia ha
intrapreso un percorso che risponde alle necessità dei tempi,
uscendo dalla logica del dualismo ospedale-casa di riposo e
realizzando un modello di risposta che ha portato il suo
baricentro verso i servizi alla persona".
A questo proposito, Ziberna ha ricordato che la casa di riposo è
ora in grado di offrire 60 posti letto con un concetto di
ospitalità che vuole essere più consono a un nuovo modello, tanto
che è in grado di offrire anche numerosi servizi accessori ai
suoi ospiti quali parrucchiere, pedicure, furgone che li
accompagna in città per le incombenze quotidiane e le sere a
teatro. Un modello innovativo, quello della Culot, come è stato
definito da Romano.
"Il sistema salute - ha proseguito il vicegovernatore - non può
più reggersi sulla sanitarizzazione della risposta.
L'innalzamento dell'età anagrafica ci costringe a sviluppare un
nuovo modello, di cui questa struttura è l'esempio, realizzato
attraverso lo spostamento degli investimenti verso il territorio
che è il luogo principale dove soddisfare i bisogni dei
cittadini".
"È in questo senso - ha sostenuoto in conclusione Riccardi - che
dobbiamo attrezzarci per compiere insieme un salto culturale, un
cambiamento di mentalità che è anche l'unico modo per difendere
il sistema pubblico, spostando il baricentro della salute verso
servizi alla persona strutturati a partire da una riflessione sui
temi dell'autosufficienza e della non autosufficienza".
ARC/COM/fc