Salute: Riccardi, al lavoro per risolvere carenza medici di base
Supporto Regione per superare vincoli posti da accordi nazionali
Trieste, 13 apr - "Dopo questa informativa è importante
ascoltare i sindacati della medicina generale per condividere
quali sono le revisioni possibili per alcune problematiche
derivanti dagli accordi collettivi nazionali e dove intervenire a
livello regionale; ad esempio le tempistiche dei bandi per le
assegnazioni degli incarichi a favore dei medici di medicina
generale e pediatri di libera scelta, ma anche le incentivazioni
attraverso borse di studio a favore degli studenti che
frequentano il centro di formazione medica regionale e le
agevolazione per lo svolgimento dell'attività in zone disagiate
del territorio regionale".
Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla salute Riccardo Riccardi intervenendo oggi in Terza
commissione consiliare, ai lavori della quale hanno partecipato
anche il presidente dell'Anci regionale Dorino Favot e il
presidente regionale della Federazione nazionale degli ordini dei
medici chirurghi e degli odontoiatri Guido Lucchini. L'assise è
stata riunita per prendere in esame il tema riguardante la
carenza di medici di medicina generale e di pediatri di libera
scelta per l'erogazione dell'assistenza medica primaria.
Il vicegovernatore ha dapprima posto l'accento sul fatto che la
carenza di medici è dettata innanzitutto da una forte evoluzione
del sistema e dall'architettura giuridica del rapporto di lavoro
sulla quale è lo Stato ad avere competenza diretta. "La nostra
società - ha detto Riccardi -, grazie alle ricerche scientifiche
da un lato è composta da persone sempre più anziane, ha un numero
sempre maggiore di cronicità, conta su un numero sempre minore di
posti letto e una maggiore domiciliarità. Dall'altro vede
crescere sempre più il numero di medici specialisti e ridursi
quello di medici di medicina generale. Gli strumenti che la
Regione ha a disposizione per intervenire in questo ambito sono
limitati in quanto i medici di medicina generale e i pediatri di
libera scelta non sono dipendenti del Servizio sanitario
regionale ma liberi professionisti incaricati di un pubblico
servizio. La giurisprudenza ha inquadrato il rapporto di lavoro
tra il medico convenzionato e il servizio sanitario nazionale
come lavoro para-subordinato, giuridicamente caratterizzato da
una collaborazione coordinata e continuativa".
"L'avvento delle specialità - ha aggiunto Riccardi - ha
determinato una maggiore attrazione dei giovani laureati in
medicina verso questo settore, riducendo di conseguenza quanti
invece si dedicano alla medicina generale. Il nostro compito deve
essere quello di creare le condizioni affinchè i giovani
continuino invece a scegliere questo importante comparto. In tal
senso vanno ad esempio il raddoppio delle borse di studio che
abbiamo fortemente voluto ma anche i supporti per coloro che
svolgono il ruolo di tutor per i medici tirocinanti".
Il vicegovernatore ha posto poi in risalto la necessità di
intervenire a favore di coloro che decidono di svolgere la
professione nelle aree marginali della regione. "Dobbiamo mettere
in campo - ha detto Riccardi - strumenti che siano in grado di
attrarre i medici nelle zone in cui è oggettivamente più
complicato svolgere questo tipo di attività, creando le
condizioni per agevolare i professionisti rispetto ai colleghi
che invece operano in zone molto più centrali. La ricerca degli
strumenti più adatti e della flessibilità per venire incontro a
queste esigenze è però spesso condizionata dalle regole
dell'accordo collettivo nazionale, che è un vincolo molto forte
da poter scardinare".
Dalla panoramica compiuta inizialmente dai dirigenti della
Direzione centrale Salute, è stato fatto il punto riguardante il
numero dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera
scelta in servizio in Friuli Venezia Giulia. I medici di medicina
generale ad oggi operativi in regione sono 1076, di cui 786 in
assistenza primaria (17 con incarico provvisorio), 276 in
continuità assistenziale (72 provvisori) e 17 per emergenza
sanitaria territoriale. Inoltre la distribuzione territoriale
delle 1076 unità vede 307 medici prestare servizio in Asugi, 486
in Asufc e 283 in Asfo. Per quanto riguarda invece i pediatri,
dei 119 in servizio, 35 operano in ambito di Asugi, 49 in Asufc e
35 in Asfo.
Sempre dai numeri evidenziati, è emerso che nell'arco dei
prossimi dieci anni saranno 471 i medici di medicina generale che
raggiungeranno l'età pensionabile, di cui 154 nel territorio di
Asugi, 200 in quello di Asufc e 117 in Asfo. Per quanto riguarda
invece i pediatri, saranno 48 coloro che andranno in pensione nei
prossimi dieci anni di cui 15 in Asugi, 19 in Asufc e 14 in Asfo.
ARC/AL/ma