Salute: Riccardi, approvato Piano governo liste d'attesa per il Fvg
Trieste, 2 nov - "Se una prestazione regolarmente prescritta non
verrà assicurata entro i tempi stabiliti, il cittadino potrà
rivolgersi all'Azienda inadempiente avendo il diritto al rimborso
delle spese sostenute; al contempo, i vertici delle Aziende
stesse non si vedranno riconosciute le retribuzioni nelle parti
variabili e saranno passibili di risoluzione contrattuale. Si
inaugura così una nuova stagione, nella quale non sarà più il
cittadino a doversi adeguare al Servizio sanitario ma, al
contrario, toccherà al sistema pubblico rispondere in modo sempre
più puntuale alle esigenze del territorio."
Queste le principali novità contenute nel Piano regionale per il
governo delle liste d'attesa, adottato dalla Regione su
iniziativa del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, a conclusione di un percorso di condivisione con gli
stakeholder del Friuli Venezia Giulia. Le Aziende Sanitarie e gli
Irccs avranno ora 60 giorni di tempo per dotarsi di un nuovo
Programma attuativo aziendale o per aggiornare quello in vigore.
"L'adozione di un Piano regionale - spiega Riccardi - trae
origine dalla volontà di armonizzare le indicazioni contenute nel
Piano nazionale con le esigenze specifiche del Friuli Venezia
Giulia, semplificando il lavoro di chi è chiamato a metterle in
pratica. In sintesi - ha precisato il vicegovernatore -
l'obiettivo è di migliorare i percorsi di intervento attraverso
direttive più precise sulle azioni da intraprendere, puntando
inoltre sulla responsabilizzazione di tutte le parti coinvolte".
Accanto alla definizione di "primo accesso", che indica la prima
visita o il primo esame diagnostico, il Prgla introduce la
definizione di "altro accesso" per le prestazioni che saranno
erogate direttamente dalla struttura che si è già fatta carico
del primo accesso.
Un'ulteriore novità riguarda le classi di priorità delle
prestazioni, che sono ridefinite dal Piano nazionale: per
l'urgenza, in relazione alla gravità, si passa dalle 24 alle 72
ore, mentre per le prestazioni programmate i tempi si accorciano
passando dai 180 giorni ai 120 giorni a partire dall'1 gennaio
2020. L'utente sarà tenuto ad accedere al sistema di prenotazione
non oltre le 72 ore se in presenza di una priorità Urgente, 4
giorni in caso di priorità Breve, 30 per la Differita e 120 per
la Programmata. Quanto alle prestazioni con priorità P, esse
entreranno nel sistema di monitoraggio/controllo nazionale cui
obbligatoriamente ogni Regione partecipa. Oltre alle 43
prestazioni soggette a monitoraggio previste a livello nazionale,
l'Amministrazione individuerà infine ulteriori interventi di
interesse regionale che saranno oggetto di screening.
L'altra novità concerne la semplificazione dei livelli di
gestione del Cup, che sarà articolato su due livelli, uno
regionale e uno aziendale, assegnando al primo il compito di
garantire l'accesso alle prestazioni indipendentemente dal luogo
di residenza dell'utente, creando così la necessaria circolarità
alle prestazioni sanitarie.
La disciplina della libera professione intramoenia rientra
inoltre tra i possibili strumenti di governo delle liste
d'attesa; le singole Aziende dovranno pertanto disciplinare
percorsi e meccanismi in coerenza con i tempi massimi di attesa,
approntando un piano dettagliato per la definizione dei
fabbisogni di personale e tecnologie relativi alla diagnostica
per immagini.
In conclusione, alle Aziende sarà chiesto di garantire la massima
trasparenza e di promuovere l'informazione e la comunicazione
sulle liste d'attesa, sulle modalità di accesso alla prenotazione
delle prestazioni, sugli strumenti di garanzia in caso di
sforamento dei tempi massimi e sui diritti e i doveri dei
cittadini: obiettivi al cui raggiungimento contribuirà
l'Organismo paritetico regionale, composto dalle organizzazioni
sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e dai
rappresentati delle organizzazioni degli utenti.
"L'ottimizzazione del sistema delle prestazioni rappresenta uno
dei cardini del percorso di riorganizzazione complessiva del
Sistema sanitario regionale: un processo che - secondo Riccardi -
affonda le proprie radici nella capacità di relazione tra tutti i
soggetti interessati, nell'esclusivo interesse del territorio".
ARC/DFD