Salute:Riccardi, bene impegno bipartisan su cannabis a uso terapeutico
In aumento in Fvg pazienti curati con medicinali cannabinoidi
Trieste, 24 feb - "Garantisco l'attenzione sulle richieste
emerse in seguito alla relazione del Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione sugli adempimenti in
materia di erogazione dei dei medicinali e delle preparazioni
magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche e
ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per questo
risultato: mi sembra che il Consiglio regionale abbia scritto una
pagina importante convergendo su un tema così delicato".
Lo ha assicurato il vicegovernatore con delega alla Salute
Riccardo Riccardi al termine del dibattito seguito all'esame
della relazione giuntale riferita al quadriennio 2016-2019,
prevista dall'articolo 7 (clausola valutativa), della legge
regionale 2/2013 "Modalità di erogazione dei medicinali e delle
preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per finalità
terapeutiche".
Il documento aveva evidenziato i risultati ottenuti dalla norma
attraverso la quale sono state dettate le disposizioni generali
sull'impiego dei farmaci cannabinoidi, con oneri a carico del
sistema sanitario regionale, per finalità terapeutiche, per i
trattamenti iniziati in ambito ospedaliero e, nel caso di
prolungamento, al domicilio sulla base di una prescrizione del
medico ospedaliero.
Attualmente l'unica specialità medicinale a base di cannabinoidi
autorizzata è uno spray per mucosa orale, indicato per pazienti
adulti affetti da spasticità dovuta alla sclerosi multipla, che
non hanno manifestato una risposta adeguata ad altri medicinali
antispastici.
Nel periodo preso in esame dalla relazione si è registrato un
aumento dei pazienti trattati, passati dai 34 del 2016 ai 64 del
2019, con l'erogazione complessiva di 271 confezioni nel 2016,
270 nel 2017, 316 nel 2018 e 359 nel 2019 e una spesa annua
totale rispettivamente di 118.038 euro, 117.938 euro, 138.172
euro e 156.335 euro.
Anche le preparazioni magistrali hanno registrato una crescita,
passando da un utilizzo totale di un chilo e mezzo di cannabis
nel 2016 ai 17 chilogrammi del 2019 e una spesa salita dai 53.735
euro del 2016 ai 210.623 del 2019, che ha inciso però solo in
modo marginale sulla spesa complessiva dell'assistenza
convenzionata.
Nel primo periodo di applicazione della legge le preparazioni di
cannabis terapeutica sono state erogate in regime privato, con
oneri a carico dei pazienti, e solo dal 2016 sono stati avviati i
primi trattamenti gratuiti, con le preparazioni magistrali di
cannabis allestite dagli enti del servizio sanitario regionale.
Sulla base dei dati forniti dalle Aziende sanitarie, utilizzando
gli applicativi informatici regionali per il monitoraggio
dell'impiego delle preparazioni di cannabis, la relazione ha
stimato che complessivamente i pazienti assistiti siano stati
trattati nel 74% dei casi in regime pubblico e per il 26% in
regime privato.
Tra le criticità rilevate nell'applicazione della norma ed
evidenziate nella relazione a firma del consiglieri Mauro Di Bert
e Ilaria Del Zovo, ci sono la scarsa disponibilità su tutto il
territorio nazionale di cannabis per l'allestimento delle
preparazioni magistrali, solo marginalmente risolta con
l'autorizzazione ministeriale a importarne; la necessità di
definire le indicazioni terapeutiche per le quali vi sia evidenza
scientifica dell'efficacia d'uso dei cannabinoidi; una non
adeguata informazione degli operatori sul percorso definito per
poter prescrivere i preparati in questione a carico del Servizio
sanitario regionale.
Riccardi ha concordato con le osservazioni del consigliere Andrea
Ussai, primo firmatario della legge 11/2016 con cui la Regione ha
apportato un aggiornamento alla norma del 2013, che aveva
sottolineato come a quasi dieci anni dall'entrata in vigore
l'opportunità di una riflessione sull'ampliamento l'elenco delle
patologie che, da evidenze scientifiche, possono trovare
giovamento dall'impiego di farmaci e preparati cannabinoidi, cosi
come indicate dal decreto del Ministero della Salute del 2015.
La fornitura in regime assistenziale è stata garantita, in via
prevalente, attraverso le farmacie che solo nel 2019 hanno
spedito il 94% delle prescrizioni in carico ai fondi pubblici.
L'auspicio del Comitato è che si possa proseguire in questa
direzione dando così ampia applicazione a quanto indicato nella
legge regionale 11/2016 in tema di riduzione dei tempi d'attesa e
di qualità dei preparati.
ARC/EP/pph