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Salute: Riccardi, cooperazione pilastro sistema sociosanitario Fvg

Riunione del Comitato tecnico regionale e approvazione programmi

  Trieste, 24 giu - La cooperazione sociale quale "pilastro fondamentale" per il passaggio del comparto della salute alla fase dedicata all'integrazione sociosanitaria.

Questo il concetto espresso oggi dal vicegovernatore Riccardo Riccardi nel corso della riunione del Comitato regionale tecnico consultivo per la cooperazione sociale, nel corso del quale sono stati approvati quattro documenti programmatici su determinate aree di azione: la gestione della farmacoterapia nelle strutture territoriali, la formazione del personale, gli affidamenti e gli appalti alla cooperazione sociale e il trasporto sanitario e sociale.

Come sottolineato da Riccardi, il sistema sanitario deve liberare le energie esterne e non comprimerle, dando vita a un modello che superi quello attuale, figlio di un'epoca ormai passata e quindi inadeguato a dare le risposte che i cittadini richiedono.

Il fronte è quello dell'assistenza alla persona, un ambito in cui, come spiegato dal vicegovernatore, il sistema pubblico fa difficoltà a stare al passo con le problematiche esistenti sul territorio. Da qui il ruolo della cooperazione sociale, i cui operatori già oggi rappresentano un terzo del numero complessivo di coloro i quali sono impiegati nel welfare regionale.

Evidenziando le positività, Riccardi ha inteso anche fare un passaggio sulla zona d'ombra rappresentata da quei casi in cui emergono delle "profonde contraddizioni" nelle retribuzioni erogate all'interno di una stessa cooperativa. "Il nostro obiettivo - ha detto il vicegovernatore - deve essere quello di contrastare queste diseguaglianze e mettere nelle migliori condizioni gli operatori che sono chiamati ad assistere le persone".

In questo Riccardi si è rivolto alle associazioni sindacali, presenti anch'esse all'interno del Comitato, per lavorare insieme con l'obiettivo di prevenire questo tipo di distorsioni in una realtà importante come quella della cooperazione.

La sfida, come ha concluso il vicegovernatore, oltre che sul campo, è proiettata anche su un livello legislativo nazionale. "I cambiamenti che si rendono necessari - ha sostenuto Riccardi - coinvolgono non solo la competenza regionale, ma anche quella statale. In questo senso non dobbiamo dimenticare che il Friuli Venezia Giulia nella sua storia ha sempre dato testimonianza di coraggio in quanto a carica innovativa, conseguendo, grazie anche alla sua autonomia, importanti obiettivi sul piano normativo. Per fare questo però è indispensabile mantenere quella coesione tra istituzioni, enti locali, sindacati e associazioni che questo Comitato ha dimostrato di saper creare".

I lavori odierni del Comitato sono stati preparati da quattro tavoli riunitisi nei mesi scorsi e composti da referenti della cooperazione sociale, sindacati, associazioni dei disabili/Consulta disabili e Federsanità Anci. La fase successiva adesso comprenderà la produzione di precise linee di indirizzo da parte della Regione e l'avvio di un momento applicativo attraverso il confronto all'interno dei gruppi interistituzionali, come ad esempio sul tema delle procedure di affidamento e degli appalti. ARC/GG/ppd
 



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