Salute: Riccardi, garantire a cittadini un sistema di qualità
Martignacco (Ud), 20 dic - "Occorre garantire ai cittadini la
qualità della risposta del sistema sanitario e
socio-assistenziale e il diritto alla salute che è di tutti".
Lo ha affermato oggi a Faugnacco di Martignacco (Udine) il
vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, nel corso dell'incontro con il consiglio
generale del sindacato pensionati Fnp-Cisl dell'Udinese e della
Bassa Friulana.
"Con questo spirito - ha aggiunto Riccardi - è stata avviata la
riforma, la terza nella nostra regione, che, attraverso la
redistribuzione dei flussi di pazienti e tramite la
valorizzazione dell'assistenza territoriale e a domicilio, mira a
mantenere la sanità del Friuli Venezia Giulia tra le eccellenze
ma, soprattutto, a dare risposte esaurienti alla domanda di
salute tenendo anche conto del progressivo espandersi delle
cronicità (un cittadino su 4 ha più di 64 anni) dovuto anche alla
crescita dell'età media della popolazione".
Il confronto tra il vicegovernatore e la rappresentanza Cisl ha
permesso a Riccardi di spiegare alcuni passaggi della riforma
sanitaria appena tramutata in legge che, ha sottolineato, "in
alcuni casi forse non erano stati adeguatamente compresi".
Secondo il vicegovernatore, la comunicazione è un elemento sul
quale lavorare in fase di attuazione del percorso riformatore,
sia tra le strutture sanitarie sia nell'illustrazione di
iniziative e cambiamenti che toccano direttamente tutti i
cittadini.
Proprio per questo, Riccardi sta proseguendo il suo percorso sul
territorio per spiegare motivi e soprattutto obiettivi di alcune
scelte che, all'apparenza, "potrebbero non essere condivise ma
che produrranno effetti sull'appropriatezza delle cure e sulla
presa in carico da parte del sistema assistenziale che, in Friuli
Venezia Giulia, vanta una lunga ed efficace tradizione ma non può
prescindere dall'apporto del volontariato".
Il vicegovernatore aveva aperto il suo intervento precisando che,
rispetto ad alcune richieste legittime dei cittadini, per esempio
in merito ai tempi delle liste d'attesa per le prestazioni della
salute, non è possibile dare risposte esaurienti e stabili nel
tempo senza agire sull'organizzazione del sistema che, nella
riforma precedente, aveva privilegiato logiche non pienamente
condivisibili perché agivano negativamente sui flussi di pazienti
nelle rispettive strutture sanitarie.
"Ora - ha spiegato Riccardi - si tratta di mettere mano
all'organizzazione della salute, ridefinendo il territorio di
competenza delle aziende sanitarie e facendo riconvergere in un
unico centro direzionale le decisioni generali e la
pianificazione della salute, ma va altresì favorito lo scambio in
rete di informazioni tra le strutture ospedaliere. Quanto al
territorio, occorre favorire la possibilità per i medici di base
di scambiarsi in rete le informazioni sulla salute e sugli
aggiornamenti che la medicina compie costantemente.
"Vanno trasferite alcune funzioni della salute al territorio, ha
concluso il vicegovernatore - così com'era stato previsto dalla
riforma recente, ma serve prima creare i presupposti e le
condizioni perché non siano i cittadini a pagare il costo dei
cambiamenti in termini di tempistica e di efficacia".
ARC/CM/Red