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Salute: Riccardi, indispensabile cambiare modelli per nuovi bisogni

Udine, 18 nov - "L'aspettativa di vita è cresciuta e per dare risposte, servizi e assistenza adeguata ai cambiamenti che stiamo vivendo è necessario ripensare i modelli organizzativi e le competenze professionali. Bisogna trovare la coesione necessaria a mettere in discussione l'esistente quando questo non è più rispondente alle esigenze, decidere senza farsi condizionare da calcolo del consenso espresso in comitatismi, superare l'intoccabilità di alcune condizioni oltre che le difese corporative perché non è più pensabile affrontare il tema dei servizi di protezione sociale alla persona, agli anziani e ai fragili, con modelli che andavano bene vent'anni fa". E' uno dei messaggi portati oggi dal vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, al convegno dedicato al tema degli anziani fragili che si è tenuto a palazzo Antonini a Udine con Luciano Bordin segretario Cisl Fvg, Renato Pizzolitto segretario Fnp Cisl regionale e Andrea Garlatti dell'ateneo udinese. Durante l'evento è stato illustrato lo studio della Cisl Fvg e della Fnp Cisl regionale, affidato al dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell'Università di Udine che ha tracciato una fotografia dell'offerta territoriale regionale di servizi per le persone anziane e non autosufficienti e che proseguirà nei prossimi mesi con l'elaborazione di una "short list" di soluzioni innovative coerenti con il contesto locale e l'identificazione di alcune azioni principali da intraprendere. "Il lavoro presentato è un cantiere aperto, utile nel processo di cambiamento e capace di affrontare senza condizionamento ideologico solo di facciata un tema così importante - ha commentato il vicegovernatore del Fvg -; un percorso che ha bisogno di alleanze con tutti i portatori di interesse, dal privato sociale al Terzo settore fino ai sindacati. Una rivoluzione culturale che deve dare risposte a fenomeni nuovi e che per farlo deve necessariamente modificare l'esistente". La longevità e la conseguente crescita della popolazione anziana e delle fragilità necessitano, secondo Riccardi, di una revisione della cultura dell'ospedalizzazione e del sistema organizzativo spostando il baricentro sull'integrazione sociosanitaria. Sul punto il vicegovernatore ha ricordato come la norma di riforma che pone al centro del sistema la persona e i suoi bisogni, valorizzando il territorio, quale luogo di prevenzione, assistenza e cura, attraverso un approccio multidisciplinare e multiprofessionale alla fragilità, punta su questa integrazione ma è stata condizionata dal Covid. "Oggi non abbiamo bisogno di rivedere la legge quanto di applicarla" ha sottolineato Riccardi. L'obiettivo, secondo l'esponente della Giunta Fedriga, è il sistema della domiciliarità, che consiste in un insieme di strumenti (attività, servizi e politiche) che a seconda dei bisogni e delle risorse della persona, servono in tutto o in parte per aiutare l'anziano a restare nella propria casa. "La letteratura insegna - ha precisato Riccardi - che la qualità della vita delle persone fragili è migliore se non vengono spostati dal luogo in cui vivono. Ma se sui principi siamo sempre d'accordo, quando cerchiamo di applicarli iniziano i problemi e ognuno continua a difendere le proprie posizioni". Budget di salute, sostenibilità e appropriatezza dei percorsi di salute sono gli altri aspetti evidenziati da Riccardi che ha espresso anche la convinzione dell'importanza della sussidiarietà. "Il privato, a partire da quello sociale, non è un nemico - ha aggiunto Riccardi - ma uno strumento per dare risposte, che si muove all'interno delle regole e del controllo in capo all'istituzione. Il mondo della fragilità, della disabilità, e della non autosufficienza ha saputo dare risposte grazie ad una mobilitazione delle forze non istituzionali, senza le quali non avrebbe ottenuto gli importanti risultati raggiunti". ARC/LP/al

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