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Salute: Riccardi, infermieri pilastro sistema per affrontare pandemia

Udine, 10 lug - "Stiamo perfezionando l'atto che ci consentirà di sottoscrivere con l'Università degli Studi di Udine il protocollo di intesa per i corsi di laurea triennale magistrale delle professioni sanitarie e sarà affrontato in Aula, la prossima settimana, il piano straordinario di riconoscimento al personale che ha contribuito alla gestione della campagna vaccinale, pari a 5 milioni di euro. Ed infine l'affidamento a Mara Pellizzari, dirigente del sistema infermieristico, della guida del distretto di Udine". Sono questi alcuni dei segnali concreti che rivelano la considerazione e il ruolo delle professioni infermieristiche sottolineati dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nella sede di Confindustria durante la tappa udinese del secondo Congresso nazionale della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). L'appuntamento, che ha visto la partecipazione fra gli altri, di Barbara Mangiacavalli presidente Fnopi e Stefano Giglio presidente Opi Udine, quest'anno, si è svolto in modalità itinerante con incontri a livello locale e si concluderà con un evento istituzionale in presenza a Roma. Sul ruolo degli infermieri Riccardi non ha avuto dubbi: "sono uno dei pilastri del sistema sanitario con cui abbiamo governato l'emergenza dando risposte a problemi inediti. Le professioni infermieristiche hanno fatto fino in fondo il loro lavoro e a loro deve andare la nostra profonda gratitudine". Riccardi si è appellato a questa realtà affinché continui a contribuire al buon esito della campagna vaccinale: "perché la nostra regione è in testa per percentuali di vaccinati nel sistema scolastico ma è fra le ultime in quello sanitario; dobbiamo quindi trovare delle soluzioni per convincere gli indecisi a immunizzarsi, se non riusciremo a farlo il punto più esposto sarà l'ospedale". La tappa udinese del congresso itinerante ha messo in luce la modalità del percorso adottato, dal centro alle periferie, per intercettare i nuovi bisogni di salute e rendere plastica l'inversione di rotta concettuale a cui è chiamato il nostro sistema sanitario all'indomani della pandemia: privilegiare il territorio, dal piccolo centro fino alla singola casa, come luogo primario di cura e assistenza, affidando ai grandi poli ospedalieri la prevalente gestione di emergenze e acuzie. Un tema affrontato anche dal vicegovernatore assieme a quello degli investimenti da attuare con le risorse regionali, statali ed europee e, fra i quali, quello orientato ad implementare le competenze professionali "una delle sfida che abbiamo davanti". "Abbiamo scontato durante la pandemia le scelte non compiute nel passato" ha indicato Riccardi rimarcando la necessità di portare avanti la riforma del Friuli Venezia Giulia e ricordando i temi dell'integrazione socio-sanitaria, il percorso di deospedalizzazione, l'assistenza territoriale, le cure intermedie per dare risposte ai bisogni di salute. Nel corso dell'evento sono state illustrate alcune buone pratiche del Fvg, fra cui il progetto dedicato all'infermiere di comunità nella Bassa friulana che fra 2001 e 2019, fra i risultati, ha portato alla riduzione del tasso di ospedalizzazione e all'accrescimento delle capacità di presa in carico. Un altro progetto illustrato è stato ProCare, attualmente in corso e avviato a Udine nel 2018 con fondi europei; fra gli obiettivi il potenziamento della ricerca infermieristica per offrire cure infermieristiche a pazienti e famiglie coerenti alle migliori evidenze disponibili. Fra le buone pratiche infine il coordinatore distrettale delle Rsa convenzionate per la qualità dell'assistenza nella quarta età a Trieste. ARC/LP/al

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