Salute: Riccardi, inizio viste ospedali a Pn è attenzione a territorio
Pordenone, 13 giu - "Negli incontri con le strutture
ospedaliere della regione, ho deciso di partire da Pordenone come
gesto di attenzione nei confronti di un territorio che, più degli
altri, è stato fortemente penalizzato da due importanti riforme:
quella della Sanità e degli Enti locali".
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi al
termine della doppia visita compiuta quest'oggi in due ospedali
del pordenonese. Dapprima l'esponente dell'esecutivo ha fatto
tappa a San Vito la Tagliamento dove, insieme al direttore
dell'Aas 5 Giorgio Simon e al direttore centrale Salute Gianni
Cortiula, si è recato al nosocomio locale compiendo un
sopralluogo all'hospice, al centro di assistenza primaria e al
cantiere dove si stanno compiendo degli ampliamenti dei
padiglioni esistenti.
Successivamente Riccardi si è spostato a Pordenone, dove ha
visitato l'area di via Montereale dove sorgerà la nuova struttura
ospedaliera e la cittadella della salute, per poi incontrare i
vertici della direzione generale e i rappresentanti del personale
medico e dei gruppi di volontariato. In quest'ultima occasione il
vicepresidente ha puntualizzato alcuni aspetti fondamenti sui
quali sarà incentrata l'azione di governo di questa legislatura,
chiarendo anche il motivo per cui ha scelto il Friuli occidentale
quale punto di partenza della sua fase di ascolto del territorio.
"Nella precedente legislatura - ha detto Riccardi - si è lavorato
a due importanti riforme che sono quelle della Salute e degli
Enti locali, importanti pilastri dell'architettura istituzionale
della Regione che però non dialogavano tra di loro. Di questo
problema, il pordenonese è stato molto probabilmente il
territorio che in Friuli Venezia Giulia ha vissuto con maggior
criticità il doppio cambiamento, da un lato con l'accorpamento
tra ospedale e territorio e dall'altro con la perdita, per primo,
della Provincia. Si sono messi in atto quindi due mutamenti senza
però individuare soluzioni che rispondessero realmente alle
esigenze e alle abitudini del cittadino".
Sotto questo aspetto, Riccardi ha quindi evidenziato come sia
necessario che, da qui in futuro, il dialogo e l'ascolto del
territorio sia sempre più fitto, affinchè le decisioni della
politica - anche in tema sanitario - non siano frutto di un mero
calcolo numerico "quanto invece di un processo partecipativo che
dia risposte efficaci ed efficienti alle esigenze delle persone".
Il vicepresidente ha voluto ricordare inoltre la necessità di
ricreare un dialogo tra sanità e territorio, confronto che deve
necessariamente passare attraverso il ruolo dei sindaci e degli
enti da essi rappresentati.
Quindi tenendo conto delle criticità e dei suggerimenti emersi
negli interventi dei rappresentanti dei primari, dei medici, del
personale amministrativo e del volontariato, Riccardi ha dapprima
sottolineato di aver trovato davanti a se "tantissime persone
concentrate nel fare di più e meglio il proprio lavoro. È questo
un patrimonio del quale dobbiamo essere orgogliosi, difenderlo e
metterlo nelle condizioni di svolgere la propria attività nel
migliore dei modi".
Il vicepresidente ha infine evidenziato di aver percepito in
alcune circostanze un senso di preoccupazione e demotivazione tra
gli operatori del servizio sanitario, "aspetto questo sul quale
dobbiamo intervenire per ridare loro quella fiducia che ha
consentito alla sanità del Friuli Venezia Giulia di essere sempre
ai vertici delle classifiche nazionali per qualità ed efficienza".
ARC/AL/fc