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Salute: Riccardi, nessuna contrapposizione Cro-Asfo

Ribadito in audizione III Commissione

Trieste, 22 giu - Nessuna contrapposizione tra il Centro di riferimento oncologico di Aviano e le altre strutture già presenti sul territorio. Ma anche una mancanza di utilità su 24 ore di un'unica struttura di salute mentale per la gestione del disagio psicologico dovuto al Covid e infine la constatazione della presenza di una mobilità sanitaria extraregionale verso strutture private convenzionate del Veneto.

Su questi tre argomenti principali si è focalizzata l'attenzione del vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi nella sua risposta a una specifica interrogazione nel corso della seduta odierna della III Commissione consiliare svoltasi oggi a Trieste, nella quale si chiedeva conto di alcune incongruenze presenti all'interno dell'Atto aziendale di Asfo.

L'esponente dell'esecutivo ha messo in risalto che "lo strumento di programmazione non prevede alcuna struttura in opposizione al Cro di Aviano. Al contrario, l'integrazione viene evidenziata sia con la costituzione del Dipartimento interaziendale funzionale di Medicina trasfusionale sia dando al dipartimento di Direzione della rete ospedaliera la programmazione e la realizzazione del raccordo operativo con il Centro di riferimento oncologico di Aviano e le altre strutture ospedaliere regionali hub di primo e secondo livello. Inoltre, la richiesta portata avanti dai dirigenti di secondo livello di Asfo è quella di mantenere presso l'ospedale di Pordenone una funzione di oncologia ben strutturata e non di averne una a direzione Asfo".

Sulla necessità di rafforzare il Dipartimento di salute mentale, in particolare sulla gestione del disagio psicologico dovuto al Covid con l'apertura nell'arco di 24 ore di una struttura, Riccardi ha spiegato che già esistono su questo tema percorsi specifici, inclusi gli operatori sanitari. Per questo motivo non si ravvisa la necessità di incrementare i posti letto residenziali sulle 24 ore.

Inoltre, relativamente alla mobilità sanitaria extraregionale, il vicegovernatore ha chiarito che questa "si concentra verso le strutture private convenzionate e in misura minore sulle strutture pubbliche del Veneto, mettendo così in luce le stesse criticità del sistema pubblico dopo 2 anni di pandemia Covid. Asfo, con i fondi messi a disposizione a livello nazionale e regionale, ha sviluppato un piano di recupero e potenziamento dell'attività per l'anno in corso, che potenzia l'offerta erogativa tramite il privato accreditato e l'acquisto di prestazioni dai propri dipendenti.

Infine, il vicegovernatore ha evidenziato che l'Atto aziendale di Asfo decretato il primo giugno 2022 descrive solo le funzioni e la tipologia di struttura delle Casa della comunità senza indicarne la distribuzione sul territorio aziendale, atto questo che seguirà quanto previsto dalle Delibere di giunta regionale. ARC/AL/ma



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