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Salute: Riccardi, su oncologia sistema sanitario regionale ha tenuto

Verso la formalizzazione del Piano. A Pordenone graduale rientro delle prestazioni rese impossibili dal Covid

Trieste, 28 feb - "Il sistema sanitario regionale ha retto bene all'impatto della pandemia sulla diagnosi - a iniziare dagli screening - e cura delle malattie oncologiche".

Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, intervenuto oggi in III Commissione del Consiglio regionale.

"Pur davanti allo tsunami Covid - ha reso noto Riccardi -, se guardiamo agli interventi per patologie oncologiche in Friuli Venezia Giulia, ne sono stati totalizzati nel 2020 8.078, a fronte dei 9.015 del 2019, e nel 2021, con dati ancora da completare, se ne contano 8.071. Questo significa che l'attività operatoria non si è fermata e il suo rallentamento è stato contenuto, con performance non paragonabili a diverse altre regioni".

"Nel 2022 - ha rilevato il vicegovernatore - si procederà anche alla formalizzazione completa del Piano di rete oncologica a cura di Arcs, Piano le cui linee di gestione sono già fissate. Anche il triage telefonico per le prestazioni ambulatoriali in regime di televisita oncologica, va detto, era già stato definito nei suoi standard con indicazioni fornite alle Direzioni ad aprile del 2020 e il tema viene costantemente monitorato".

Riccardi si è soffermato quindi sulla situazione della Destra Tagliamento. "All'ospedale di Pordenone - ha detto il vicegovernatore - l'oncologia medica, che da gennaio sta gradualmente riprendendo le attività, continuerà a essere assicurata. Il temporaneo trasferimento al Cro di Aviano - ha ricordato Riccardi - si era reso necessario marzo 2020 a causa dell'impossibilità di garantire gli stessi standard di sicurezza possibili al Cro, che invece è stato da subito messo in sicurezza come struttura Covid free. Il trasferimento, peraltro, non aveva riguardato la radioterapia, la cui attività era potuta proseguire a Pordenone con personale Cro grazie ai sufficienti requisiti di sicurezza".

Più in dettaglio, il vicegovernatore ha evidenziato che "dallo scorso gennaio è gradualmente ripresa al Santa Maria degli Angeli l'attività di somministrazione delle terapie oncologiche, pur con alcune criticità organizzative che riguardano le modalità di svolgimento prelievi ematici e dei tamponi per Sars CoV2 e gli orari ridotti di apertura servizio di Farmacia ai fini della distribuzione diretta dei farmaci".

Infine, Riccardi ha indicato le prospettive della somministrazione dei farmaci antiblastici: "la chemioterapia attualmente non è possibile al Santa Maria degli Angeli per ragioni di spazi e di sicurezza, ma il nuovo ospedale di Pordenone sarà dotato di spazi adeguati e funzionali per l'attività di oncologia medica del Cro nel suo insieme e in integrazione con l'Azienda sanitaria Friuli Occidentale. A tale fine - ha concluso il vicegovernatore - le direzioni sanitarie dei due Enti sono state incaricate di definire dei protocolli condivisi sulle attività". ARC/PPH/ma



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