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SALUTE: TELESCA, APPROPRIATEZZA DA PERSEGUIRE CON I PROFESSIONISTI

Trieste, 30 set - "Gli atti programmatori della Regione Friuli Venezia Giulia sono tutti nel senso della ricerca dell'appropriatezza delle prestazioni con i professionisti e non certo contro di loro". L'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca conferma "con energia" la linea dell'Amministrazione regionale, rispondendo a un'interrogazione del consigliere Renzo Tondo in merito alle conseguenze del decreto del ministro della Salute Lorenzin sui cittadini della regione.

"Premesso che bisognerà analizzare il testo prima di esprimersi in modo puntuale, l'appropriatezza prescrittiva delle prestazioni sanitarie è sicuramente un argomento da affrontare, considerando che diversi studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali indicano in una percentuale compresa tra il 10 e il 20 per cento la quantità di esami che potrebbero essere evitati" afferma Telesca.

"È evidente che le situazioni sono molto differenziate, sia fra gli Stati che, all'interno della nostra nazione, fra le regioni. Nelle linee per la gestione del sistema sanitario regionale degli anni 2014 e 2015 sono stati inseriti obiettivi di contenimento delle prestazioni di specialistica ambulatoriale sotto il valore standard di quattro prestazioni/anno per abitante (su popolazione pesata) stabilito dal Ministero della Salute" aggiunge Telesca.

"Il risultato è stato quello di far rientrare sotto il valore soglia alcune Aziende per l'Assistenza Sanitaria (AAS) che superavano tale limite (le altre AAS erano già al di sotto del valore indicato)" prosegue Telesca.

"Il tema - puntualizza Telesca - non può certo essere letto in chiave di contrapposizione pro o contro i medici: non può che essere affrontato nell'interesse del paziente nell'ambito di un sistema sostenibile. La ricerca dell'appropriatezza prescrittiva è interesse di tutti, medici compresi, e deve essere il risultato di un processo culturale costante di revisione delle pratiche adottate, che trova la sua soluzione nella definizione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi e nel successivo monitoraggio della loro applicazione".

"Probabilmente il tema generale richiede di essere inquadrato in un approccio che tenga conto dei grandi cambiamenti scientifici degli ultimi anni - conclude l'assessore - e nell'ambito di una risposta in merito alla depenalizzazione della colpa medica".

ARC/RU



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