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SERRACCHIANI: IL TERZO LOTTO DELLA TERZA CORSIA DELL'A4 È L'ITALIA CHE SI RIMETTE IN MOTO

Ronchis (UD), 23 novembre - "Quando abbiamo iniziato, qualcuno ha detto che il cantiere non si sarebbe mai realizzato. Oggi siamo davanti a un cantiere che si apre e sarà anche simbolicamente un pezzo d'Italia che si rimette in movimento e si aggiunge all'importante Accordo firmato ieri con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che va nella giusta direzione di attuare la cura del ferro cui tiene il ministro Delrio".

Con queste parole la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e commissario delegato per l'emergenza della mobilità sull'Autostrada A4 Debora Serracchiani ha salutato la posa della prima pietra sul terzo lotto della terza corsia dell'Autostrada A4 che interessa il tratto tra Alvisopoli e Gonars, della lunghezza di 26 chilometri.

Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il presidente e amministratore delegato di Autovie Venete S.p.A. Maurizio Castagna e Marco De Eccher per il Consorzio Tiliaventum, Società di scopo contraente generale dell'opera.

Serracchiani ha ringraziato tutte le persone impegnate e tutto lo staff  "per un lavoro di squadra molto complesso. Abbiamo ereditato una situazione complicata e difficile - ha spiegato la presidente e commissario - e siamo riusciti in tempi ragionevoli ad aprire uno dei cantieri più importanti non solo del Nord Est ma anche del Nord in generale per quanto riguarda gli assi autostradali".

Nella visione della presidente della Regione il terzo lotto della terza corsia sulla Venezia-Trieste rappresenta l'infrastruttura di collegamento di "un territorio che ha bisogno di rimettere assieme i tasselli di un mosaico" con l'obiettivo perseguito dal Friuli Venezia Giulia di non essere solo "una regione di passaggio".

Prima dell'avvio formale dei lavori, Serracchiani, insieme ai prefetti di Venezia e di Udine, Domenico Cuttaia e Vittorio Zappalorto e a Marco De Eccher, quale contraente generale, hanno firmato un Protocollo di legalità "che non è un fatto simbolico", ha sottolineato la presidente, ma che serve a "garantire che l'opera verrà fatta con grande trasparenza, per evitare infiltrazioni mafiose e qualunque tipo di operazione non opportuna".

ARC/PPH/EP



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