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Sicurezza lavoro: Riccardi, vaccinazione sanitari è parte prevenzione

Rosolen, Regione ha mantenuto patti sottoscritti

Tricesimo, 27 mag - La vaccinazione del personale sanitario è una componente imprescindibile della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Questo il concetto espresso dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che oggi a Tricesimo è intervenuto al convegno "Lavorare sicuri si può" promosso da Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia, a cui ha partecipato anche l'assessore regionale al Lavoro e formazione, Alessia Rosolen.

Riccardi si è detto preoccupato per i dati relativi all'adesione alla vaccinazione da parte del personale sanitario: su 20.399 dipendenti del servizio sanitario regionale, 3.252 non sono vaccinati (oltre il 15 per cento). "È un dato storico - ha rilevato Riccardi - basti pensare che nel 2019 solo il 19 per cento del personale sanitario aveva aderito alla campagna anti-influenzale. È un tema che integra la sicurezza sul lavoro e la cui causa va ricercata nel ritardo di misure che per troppi anni hanno trascurato la prevenzione".

Il vicegovernatore ha richiamato "la necessità al rispetto delle regole e all'assunzione di responsabilità comune, perché non possiamo limitarci a far uscire dal sistema sanitario chi non vuole vaccinarsi, tra cui 190 medici e 1.100 infermieri e operatori; in questo modo andremmo solo a pesare su un insieme di professionalità già fortemente carenti. Dobbiamo insistere sull'importanza del vaccino".

"Quanto ai Dipartimenti di prevenzione, questi per troppo tempo sono stati in fondo alla catena, mentre devono stare all'inizio. La loro efficienza non si risolve incidendo sul tema numerico ma sul tema delle competenze e in questo la prevenzione si raggiunge solo con un dovere che riguarda tutti" ha sottolineato ancora Riccardi, richiamando infine l'impegno della Regione ad estendere la campagna vaccinale nei grandi luoghi di lavoro dopo le prime sperimentazioni avviate la scorsa settimana. Infine un obiettivo importante: l'avvio di un lavoro incisivo con il contributo di tutti per un grande progetto della Regione per la promozione della salute.

Quanto all'impegno della Regione sul fronte della prevenzione, Rosolen ha richiamato il Protocollo di collaborazione in materia di cultura della sicurezza e della legalità sottoscritto a gennaio 2019 con tredici firmatari tra assessori alla Salute e al Lavoro, enti pubblici (Inail, Inps, Ispettorato, Ufficio scolastico regionale), casse e scuole edili, Anmil, enti bilaterali parti datoriali e sindacali, per avviare attività da affiancare a quelle obbligatorie per legge.

"La Regione ha mantenuto i patti sottoscritti - ha sottolineato l'assessore -, il Comitato di Pilotaggio si riunisce semestralmente e la prossima convocazione è prevista per metà giugno".

Rosolen ha quindi annunciato per la prossima settimana la sottoscrizione del protocollo appalti già validato dal tavolo di concertazione e approvato dalla giunta regionale. Sul tema, l'assessore ha fatto un richiamo al dibattito nazionale in corso, precisando che "il protocollo degli appalti va sicuramente rivisto per i commissariamenti e le procedure in deroga, aspetti che ci hanno permesso di superare situazioni di crisi, come è successo con l'emergenza Vaia, ma è evidente che l'obiettivo della revisione del Codice non può essere il massimo ribasso, che toglie sicurezza e qualità del lavoro".

L'assessore ha poi riservato un passaggio al tema occupazionale rilevando come il Friuli Venezia Giulia sia l'unica regione che attualmente registra un dato di tenuta ma su cui preoccupa la qualità dei contratti in essere. "La maggior parte dei dati di crescita occupazionale nel primo trimestre 2021 riguarda tipologia di contratti a tempo determinato o para subordinato. Questi contratti non garantiscono la giusta formazione al personale sulla prevenzione e la sicurezza. Formazione che - ha aggiunto Rosolen- in questa regione abbiamo fortemente voluto indirizzare anche ai manager aziendali dalla cui cultura discendono pratiche positive e che riguarda anche la digitalizzazione come componente fondamentale delle competenze che contribuiscono a queste tematiche". ARC/SSA/ma
 



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