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Sicurezza: Roberti, ok a contributi per allarmi e porte blindate

Trieste, 19 lug - Approvato in via definitiva dalla Giunta, su proposta dell'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, il regolamento per l'assegnazione dei contributi per l'installazione di sistemi di sicurezza nelle abitazioni e nei condomini e il potenziamento della Polizia locale. Azioni per le quali la Regione, con la legge di stabilità 2019, ha stanziato una dotazione finanziaria di 3,5 milioni di euro.

Roberti ha quindi spiegato che "attraverso questo provvedimento si concretizza un altro passo in avanti verso l'aumento dei livelli di sicurezza della nostra Regione. I cittadini devono potersi sentire al sicuro sia nelle proprie case sia sul luogo di lavoro e sulla pubblica via, e l'erogazione di questi contributi va proprio in questa direzione, perché consente di rendere più sicuri case e negozi e al tempo stesso consente ai Comuni di implementare le dotazioni delle Polizia locale".

Il documento, che ha già incassato il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali (Cal), porterà in primo luogo all'erogazione da parte dei Comuni di contributi a favore di privati per l'installazione di sistemi di sicurezza in abitazioni, parti comuni di condomini, luoghi religiosi e di culto, immobili adibiti ad attività produttive e industriali ed anche in scuole e impianti sportivi non di proprietà degli enti locali.

Attraverso quest'azione della Regione verranno inoltre erogati ai Comuni i fondi per il potenziamento delle attività della Polizia locale. Nello specifico, le amministrazioni cittadine potranno realizzare o ampliare impianti di videosorveglianza, effettuare manutenzione straordinaria, acquistare dotazioni e automezzi per la Polizia locale e migliorare i collegamenti informatici e telefonici.

Gli enti locali che non accedono al Programma sicurezza 2019, in quanto non dotati di un Corpo di Polizia locale, hanno la possibilità di scegliere uno o più interventi tra quelli previsti dal regolamento, mentre i Comuni già beneficiari dei finanziamenti possono realizzare solo interventi nell'ambito dei contributi a favore di terzi.

Come ha evidenziato Roberti, "i criteri di riparto delle risorse tengono conto dell'esigenza di garantire a tutti i beneficiari una congrua assegnazione di fondi attraverso l'erogazione di una quota fissa di 10mila euro per i Comuni che non hanno i requisiti per accedere ai finanziamenti del Programma sicurezza 2019 e di 5mila per quelli che invece ne sono già beneficiari, ai quali si somma la quota proporzionale calcolata in base alla popolazione residente. Inoltre, per garantire la massima libertà d'azione ai sindaci, i Comuni possono presentare domanda di contributo sia singolarmente sia in forma associata, ma possono anche associarsi successivamente all'erogazione dei fondi se reputano che in tale modo la gestione risulti più efficiente".

L'assessore ha quindi evidenziato che "diversamente da quanto accadeva in passato nell'erogazione di contributi, che nel caso dei privati non possono essere inferiori al 60 per cento della spesa ammissibile e saranno erogati solo a persone residenti da almeno cinque anni in via continuativa in Friuli Venezia Giulia, è il Comune a decidere come strutturare il bando sulla base delle esigenze del territorio, stabilendo anche quante risorse allocare per l'esercizio commerciale, l'abitazione privata, il condominio o l'abitazione singola". ARC/MA/dfd



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