Sicurezza: Roberti, telecamere per gli agenti di polizia locale
Trieste, 18 settembre - Per ora è solo un'ipotesi, ma gli
agenti di polizia locale del Friuli Venezia Giulia potrebbero in
futuro dotarsi di telecamere da indossare sulle divise per
aumentare la sicurezza nei controlli e nelle operazioni di
intervento.
Uno scenario che piace all'assessore regionale alla Sicurezza,
Pierpaolo Roberti, che oggi a Trieste ha assistito ad una
dimostrazione dell'utilizzo di alcuni dispositivi di
videoregistrazione di ultima generazione.
"Le nuove tecnologie possono e devono aiutare la sicurezza
dell'agente di polizia locale così come del cittadino" è stato il
commento di Roberti, secondo cui "queste tipologie di telecamere
sono utili nei casi in cui c'è bisogno di arrivare all'uso della
forza, quando l'agente si trova ad intervenire in situazioni di
pericolo, ma anche quando si tratta di dirimere dubbi su fatti
avvenuti in contesti di concitazione e possono essere utili ai
fini della ricostruzione di ciò che realmente è successo".
Le apparecchiature presentate oggi nel piazzale della caserma San
Sebastiano a Trieste sono di due tipologie: un sistema di
videocamere da installare all'interno dell'abitacolo delle
autovetture, che consente le riprese frontali e quelle verso il
sedile posteriore dell'auto, ed una telecamera frontale da
collocare sulla giacca delle divise degli agenti, la cosiddetta
bodycam.
Entrambi i dispositivi consentono la ripresa in tempo reale di
quanto accade e attivano una registrazione con una memoria che va
da 30 secondi a 2 minuti e che, in fase di utilizzo in condizioni
di normalità, va in sovrascrittura, eliminando automaticamente le
riprese effettuate, nel rispetto della privacy.
Quando invece l'agente si rende conto di trovarsi in una
situazione di pericolo, può attivare la registrazione continua,
avvisando la persona che viene ripresa. In questo caso la
videocamera recupera automaticamente gli ultimi due minuti di
registrazione, consentendo, ad esempio, di risalire al momento in
cui c'è stata una provocazione o un tentativo di aggressione.
I video possono poi essere scaricati e salvati su una piattaforma
cloud ed essere riutilizzati anche in fase di giudizio. Per gli
illeciti amministrativi il video non costituisce fonte
probatoria, come ha evidenziato il comandante della Polizia
locale di Trieste, Walter Milocchi, ma può essere utilizzato per
il libero convincimento del giudice (come già avviene, ad
esempio, per le registrazioni effettuate dalle telecamere a bordo
degli autobus). Il sistema funziona nel rispetto della normativa
europea sulla privacy per quanto attiene alla conservazione e
archiviazione dei video.
Londra è la capitale europea che ha il maggior numero di
dispositivi di questo tipo in adozione (quasi 30 mila).
In Friuli Venezia Giulia, per ora, solo il Comune di Monfalcone
ha acquistato due telecamere con le quali avvierà a breve un
periodo di sperimentazione, mentre il Comune di Trieste, con il
vicesindaco Paolo Polidori, sta valutando l'opportunità di
adottare sia le videocamere da indossare che quelle da installare
sulle auto. Altre città in Italia ad aver attivato la
sperimentazione sono Palermo, Padova, Treviso ed alcuni comuni
della Lombardia.
ARC/SSA