Sociale: Riccardi, forte investimento Regione su misure inclusione
Udine, 15 dic - Un'occasione di confronto sulle strategie della
Regione nella sanità e nel sociale e di approfondimento delle
misure che, inserite ieri nella legge di Stabilità approvata dal
Consiglio regionale, saranno alla base del sistema del welfare in
Friuli Venezia Giulia per l'anno a venire.
Così il vicegovernatore con delega alla Salute e Politiche
sociali, Riccardo Riccardi, ha affrontato la sua lezione sul tema
"Nuove povertà e società civile" con i partecipanti della Scuola
di politica ed etica sociale (Spes) dell'Arcidiocesi di Udine
tenutasi oggi al Centro Paolino di Aquileia di Udine.
Rispondendo alle domande del moderatore Luca Grion e degli
allievi del corso, a cui partecipano periodicamente studiosi,
ricercatori, studenti ed amministratori locali, Riccardi ha
illustrato la sua visione sulle politiche di inclusione, su
sanità e salute, su ruolo di volontariato e autonomie locali.
Il vicegovernatore ha ricordato che proprio ieri la Regione ha
confermato la prosecuzione della Misura di inclusione attiva di
sostegno al reddito (Mia): la misura dal 2016 a oggi ha fornito
aiuto a circa 19mila nuclei familiari per un totale di oltre
50mila persone in stato di forte povertà in Friuli Venezia
Giulia.
La Mia, ha spiegato Riccardi, è un patto transitorio mirato a
fornire alle persone gli strumenti per uscire dalla condizione di
disagio economico: quindi non è pensata come una misura
assistenzialistica ma come uno stimolo a trovare la forza per
ricostruire il proprio progetto di vita.
Nella legge di Stabilità approvata ieri è stato quindi istituito
un fondo straordinario di 8 milioni di euro che permetterà alla
Regione di continuare a dare risposte in attesa che si
perfezionino le misure del Governo sul reddito di cittadinanza.
Rispetto al passato la nuova misura di sostegno restituisce ai
Servizi sociali comunali maggiori competenze affidando loro
l'erogazione dei contributi. Altra novità è che i cittadini
stranieri per accedere ai contributi devono risiedere da almeno 5
anni in regione.
Queste scelte, ha aggiunto il vicegovernatore, mirano a ricreare
un clima di fiducia nella società, tra cittadini, istituzioni e
l'intero sistema del welfare. E, soprattutto, vogliono riportare
il territorio protagonista dei percorsi di sostegno alla fascia
più fragile della popolazione, rinsaldando i rapporti fra
cittadini e istituzioni locali.
Partendo da un approfondimento sulla situazione sociale delle
nostre comunità, il vicegovernatore ha poi suggerito alcuni
spunti di dibattito sul futuro che le attende, soffermandosi in
particolare sulle modalità con cui va affrontato, per essere
efficace, l'aiuto alle sue componenti più fragili.
Quella della povertà, ha evidenziato il vicegovernatore, è una
condizione che in regione è presente ma poco evidente per una
nota caratteriale insita nella nostra gente e nel suo Dna: la
dignitosa volontà di sopportare il disagio senza chiedere aiuto
ad altri, anche in caso di reale bisogno.
La Regione, ha ricordato Riccardi, ne è consapevole e continuerà
a restare in ascolto dei bisogni calibrando al meglio le
risposte, cercando di rendere le modalità di accesso alle misure
di sostegno sempre più rigorose ma anche più semplici.
ARC/CM/ep