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SOCIALE: SERRACCHIANI, INSIEME PER CONTRASTARE LA POVERTA'

Udine, 26 feb - "Mettendo insieme tutte le forze, da quelle messe in campo dalla Chiesa a quelle delle Istituzioni, questa Regione si sta impegnando molto nel contrastare la povertà e nel cercare di migliorare la vita dei nostri cittadini che è l'obiettivo della politica".

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani in occasione della presentazione del libro Se offrirai il tuo pane all'affamato di Giorgio Paolucci, che si è tenuta questa sera al Centro culturale Paolino d'Aquileia a Udine, citando in particolare la misura attiva di sostegno al reddito "di cui - ha detto - sono contenta sia stata realizzata per prima in Friuli Venezia Giulia", spiegandone le motivazioni per cui è stata adottata.

"La misura attiva di sostegno al reddito ci fa conoscere meglio la nostra società dove esiste una povertà molto dignitosa che non conoscevamo, almeno non in questo territorio" ha affermato. "Ci siamo resi conto che accanto a coloro che accedono alle misure sociali - circa 5.000 persone quelle in condizioni di marginalità assoluta - e quelli che sono espulsi dal mondo del lavoro, ma che comunque possono godere di sostegni quali la cassa integrazione e la mobilità, c'è una parte grigia enorme alla quale non parla nessuno e che in genere non si rivolge ai servizi sociali".

Quel luogo grigio, secondo Serracchiani, è stato messo in evidenza dalla misura attiva di sostegno al reddito che mostra numeri superiori a quelli di chi si rivolge all'assistenza sociale "perché ci siamo rivolti non solo alle famiglie - ha proseguito - sapendo che nel frattempo sarebbe entrata in vigore la misura nazionale che ha come obiettivo le famiglie e in particolare quelle con figli, ma abbiamo pensato che dovevamo rivolgerci a qualcosa di più specifico e legato alla nostra società, che ha le sue specificità; dunque anche alle famiglie composte da un'unica persona, alle persone che avevano un minimo di stabilità sul nostro territorio".

Tra i requisiti per fare domanda, la misura prevede la residenza in regione da almeno 24 mesi; ma Serracchiani ha chiarito "che davanti alle difficoltà non si può pensare di discriminare sulla base dell'appartenenza a questo territorio". "Oggi le richieste di assistenza investono oltre 25.000 persone" ha fatto sapere la presidente. L'aiuto ha un suo tempo e si fonda su un Patto, tra la persona e la Regione, che la presidente ha specificato essere "né mera assistenza né elemosina" e può avere come obiettivo la riqualificazione professionale, l'inserimento professionale laddove è possibile, o tradursi in un Patto sociale, ad esempio i genitori si impegnano a mandare i figli a scuola.

È una misura attiva che presuppone l'impegno di chi ha bisogno a migliorare le proprie condizioni di vita e la diversifica dal reddito di cittadinanza che è invece una misura di mera assistenza. La presidente ha precisato che verranno attuati controlli puntuali "perché di questa misura possa beneficiare chi davvero ha bisogno; e se potrò - ha riferito - aggiungerò altre risorse per allargare la capacità di risposta; per me - ha precisato - è un investimento e non un costo perché, se di quelle persone in difficoltà riusciamo a recuperarne un certo numero e le restituiamo al mondo del lavoro e all'inserimento nella società, questo diventa un costo sociale in meno per tutti noi".

Serracchiani ha poi ricordato un altro aspetto legato a migliorare le condizioni di vita delle persone meno abbienti: "uno dei problemi più grossi delle persone indigenti è curarsi e il fatto che nelle nostre strutture sanitarie si garantisca l'odontoiatria sociale ci fa ben sperare per dare ulteriori risposte alle persone bisognose".

Durante l'incontro, oltre all'autore del libro e alla presidente della Regione, si sono confrontati sulle tematiche dello spreco alimentare e della povertà l'arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato e il presidente del Banco alimentare del FVG Paolo Olivo, moderati dal giornalista Francesco Dal Mas.

Mazzocato ha affrontato l'impegno della Chiesa friulana per dare risposte alla povertà che colpisce in regione circa 50.000 persone. "Sono arrivato in Friuli Venezia Giulia quando la crisi era già iniziata; prima del 2007 non avremo mai pensato di vedere questa povertà locale ma le cose sono cambiate e anche qui da noi la povertà è diffusa e continua a essere molto silenziosa". L'arcivescovo ha invitato alla solidarietà prossima, quella da mettere in atto in primis  con i vicini di casa ma anche i molteplici incontri per sensibilizzare le persone sul tema. "Cerchiamo di portare avanti anche la solidarietà organizzata sia attraverso il Banco sia attraverso la rete delle parrocchie e dei centri di ascolto della Caritas" e ha sottolineato l'attenzione all'azione educativa.

L'appuntamento è stato anche un'occasione per far conoscere l'attività del Banco alimentare e l'idea da cui è nato oltre vent'anni fa, grazie a un'intuizione del fondatore dell'Azienda Star Danilo Fossati e di don Luigi Giussani: quella cioè di utilizzare le eccedenze alimentari - fisiologiche nelle aziende della filiera agroalimentare - dando loro un nuovo valore e donandole a chi non può permettersi di mangiare a sufficienza.

Sono state messe in luce le caratteristiche di questa rete di carità composta da volontari, collaboratori, sostenitori, imprenditori che riesce ad aiutare le persone indigenti e lo fa raccogliendo alimenti, quali ad esempio le eccedenze alimentari da molteplici donatori, per offrirle alle strutture caritative che le distribuiscono, a loro volta, alle famiglie in difficoltà e alle persone indigenti.

Il Banco alimentare rifornisce oltre 8.000 strutture caritative che aiutano 1.600.000 poveri, grazie al recupero di 705.000 tonnellate di cibo e di 1.100.000 piatti pronti. La nascita del Banco e i suoi 25 anni di attività sono stati ripercorsi nel libro di Paolucci che racchiude i volti e le storie di chi fa i conti con la fame, dei volontari che li aiutano e delle aziende che donano le eccedenze: un viaggio-inchiesta alla scoperta di un pianeta dove si coniugano la dimensione della gratuità e la lotta agli sprechi.

Ogni anno l'attività del Banco trova nella Colletta alimentare la sua espressione più popolare. Dal 1996 il Banco alimentare opera anche in regione dove assiste oltre 30.000 poveri grazie anche all'impegno delle 229 strutture caritative convenzionate.

Infine, sullo spreco alimentare Serracchiani ha sottolineato la necessità di fare educazione civica e ha ricordato che a livello nazionale "c'è un disegno di legge, trasversale alle forze politiche, che mi auguro possa avere un'accelerazione in aula e che disciplina con poche regole il recupero alimentare agevolando la distribuzione del cibo. A livello regionale cerchiamo di portare avanti delle buone prassi; ci sono già degli strumenti a disposizione ma dobbiamo fare rete anche con i territori vicini. Abbiamo la collaborazione intensa con il Banco alimentare, poi ci sono accordi con altri soggetti del territorio e con la grande distribuzione che costituiscono una prima rete che va rafforzata e regolamentata".

ARC/LP/ppd



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