Strage Peteano: Roberti, sia monito a chi oggi aggredisce la Divisa
Sagrado (Go), 31 mag - "La strage di Peteano, attacco
deliberato ai Carabinieri e quindi allo Stato, va ricordata
sempre ed è un richiamo a chi aggredisce oggi in qualsiasi
maniera le Forze dell'Ordine, in fatti di cronaca o nel corso di
manifestazioni, in spregio al principio che quando si tocca una
divisa si viola lo Stato, la comunità e la sicurezza di tutti".
Lo ha affermato l'assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia
Giulia, Pierpaolo Roberti a margine della commemorazione odierna
davanti al cippo che ricorda i carabinieri Antonio Ferraro,
Donato Poveromo e Franco Dongiovanni uccisi nell'attentato
dinamitardo di 47 anni fa, innescato su una Fiat 500 parcheggiata
con due fori sul parabrezza nella strada che da Sagrado porta a
Savogna d'Isonzo. I tre militari dell'Arma, richiamati sul posto
da una segnalazione telefonica, furono dilaniati da un'esplosione
non appena apersero, alle 23.26 di quel 31 maggio 1972, il cofano
motore dell'utilitaria; nella deflagrazione rimasero feriti anche
Angelo Tagliari e Giuseppe Zazzaro.
"Il messaggio che parte da Peteano - ha rilevato Roberti - deve
giungere in particolare ai nostri giovani. Guai a dimenticare ciò
che accadde negli anni di piombo: le tragedie di cui furono
vittime i servitori dello Stato e le loro famiglie, colpiti dal
terrorismo, devono insegnare oggi a rispettare le Forze
dell'Ordine, le regole della democrazia e la convivenza civile".
Una corona d'alloro al monumento che ricorda i caduti di Peteano
è stata deposta dal comandante interregionale dei carabinieri
Vittorio Veneto, generale Enzo Bernardini, accompagnato, tra gli
altri, dal sottosegretario al ministero dell'Ambiente e del
Territorio, Vannia Gava, dal presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin, dal prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello,
e dal generale di brigata Valentino Scognamiglio.
Altre corone d'alloro sono state deposte dai Comuni di Sagrado,
Gradisca d'Isonzo e Savogna, con i rispettivi sindaci, mentre
alla commemorazione assistevano Rita Famea e Antonella Ferraro,
vedova e figlia del brigadiere Antonio Ferraro, e l'appuntato
scelto Paolo Minati, figlio del carabiniere Donato Poveromo. Alla
cerimonia, presenti i labari delle associazioni combattentistiche
e d'arma, tra cui la sezione di Farra d'Isonzo dell'Associazione
nazionale carabinieri, è intervenuta anche la medaglia d'oro al
valor militare Paola Del Din.
ARC/PPH/fc