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Sviluppo sostenibile: Serracchiani, Fvg ha già fatto molto

Vienna, 26 settembre - La finalità di sviluppare, attorno alla Via della Seta, un'economia verde "ha un ruolo centrale per implementare pienamente l'Agenda 2030" sulla sostenibilità perseguita dalle Nazioni Unite e in questo compito "il Friuli Venezia Giulia ha già fatto molto".

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nel suo intervento alla sessione introduttiva di "Bridge for Cities", tre giorni promossa da Unido e Finance center for South-South cooperation all'International Centre di Vienna.

Fra gli esempi di combinazione tra innovazione della produzione e riduzione dell'impatto ambientale la presidente ha indicato il progetto di mobilità elettrica NeMo, premiato come miglior pratica all'International Expo di Astana (Kazakistan). "La mia regione - ha rilevato Serracchiani - è anche parte dell'European Green Belt, l'unico partner italiano a entrare in questo corridoio verde che unifica 24 Paesi lungo la vecchia cortina di ferro".

All'apertura del convegno Bridge for Cities, con la presidente del Friuli Venezia Giulia, hanno preso la parola il direttore generale di Unido Li Yong, il presidente del Finance center Cai E-Sheng, Wang Xiaotao, vicepresidente nella Commissione nazionale cinese Sviluppo e Riforme, il vicepresidente della World Bank Mahmoud Mohieldin e l'ex presidente della Repubblica austriaca e attuale presidente dell'Istituto austriaco per le Scienze Umane Heinz Fischer.

Il direttore generale Unido Li Yong ha definito l'appuntamento viennese "un grande evento" perché "lo sviluppo urbano sostenibile trasforma il modo il lavoriamo e in cui viviamo". Come ha ricordato il moderatore Philippe Scholtes, il 70 per cento dell'incidenza sulla sostenibilità del mondo dipende dai contesti urbani. Per questo - lo ha evidenziato Mohieldin - "servono concentrazioni di risorse distribuite tra le città" dei 65 Paesi che si affacciano sulla Via della Seta. E' necessario, così il direttore generale di Unido, investire non solo nelle infrastrutture di collegamento tradizionale ma anche nelle "soft infrastructures", le infrastrutture che attengono ai servizi, alla cultura, alla società e alla comunicazione.

Secondo Serracchiani, "negli ultimi tempi abbiamo assistito a una corsa verso il basso in termini di standard di lavoro e di ambiente. Ora c'è bisogno di promuovere investimenti che si focalizzino sulle persone". Ecco perché, ha concluso la presidente del Friuli Venezia Giulia, "l'Unione europea - come la Cina - vuole assicurare posti di lavoro di alta qualità per i suoi cittadini e uno sviluppo economico verde", obiettivi che possono essere perseguiti "incoraggiando abilità che sono essenziali per economie più resilienti e società più inclusive". ARC/PPH/ep



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