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TERREMOTO: MAJANO; CITTADINANZA AD ESERCITO, ARMA CARABINIERI E ALPINI

Majano (UD), 7 maggio - Ricordare chi non c'è più, e raccontare a chi non c'era cosa significhi non farsi abbattere dalle tragedie ed essere capaci di ripartire come comunità. E ancora, non dimenticare, come ha detto ieri il Presidente della Repubblica, quei militari che quarant'anni fa in Friuli persero la vita nel terremoto e quei tanti altri che portarono il proprio aiuto alla popolazione friulana.

Con queste parole la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani è intervenuta oggi a Majano nel corso del conferimento da parte del Comune della cittadinanza onoraria all'Esercito Italiano, all'Associazione Nazionale Alpini (ANA) e all'Arma dei Carabinieri.

Oltre alla presidente Serracchiani hanno partecipato alla cerimonia il sindaco di Majano, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale di Corpo d'Armata Danilo Errico, il Comandante della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia Vincenzo Procacci, il vicepresidente della Provincia di Udine Franco Mattiussi, il presidente nazionale dell'ANA Sebastiano Favero, il funzionario per gli Affari pubblici del Consolato degli Stati Uniti Cristopher Wurst.

La giornata dedicata al ricordo del terremoto a Majano è iniziata con un corteo composto, oltre che dalle autorità civili, militari e religiose, anche dalla Fanfara Alpina Julia, dal Picchetto dell'Ottavo Reggimento Alpino e dagli alpini dell'ANA, che dopo esser partito dal piazzale Martiri della Libertà si è fermato, sulle note del Silenzio, davanti al monumento dedicato alle vittime del sisma del 1976 per deporre una corona di fiori.

Il Capo di Stato Maggiore Danilo Errico, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria, ha ricordato il lavoro compiuto dai militari subito dopo la scossa del 6 maggio di quarant'anni fa: "Giovani di leva che si misero a scavare armati di pala e piccone", protagonisti di quella che fu "la migliore gestione dell'emergenza della storia italiana". Furono le Divisioni Ariete, Julia e Mantova e 18 battaglioni dell'Esercito che contribuirono fin da subito a potabilizzare l'acqua e a ripristinare le comunicazioni.

Da parte sua il rappresentante del Consolato generale degli Stati Uniti a Milano Cristopher Wurst ha sottolineato lo slancio di generosità che arrivò da oltreoceano per il Friuli terremotato: 100 milioni di dollari che contribuirono alla ricostruzione.

Significativa anche la testimonianza dell'imprenditore Edi Snaidero che, nel ricordare la figura del padre Rino, ha voluto rimarcare il ruolo che ebbe l'Azienda di Majano, seppur colpita strutturalmente dal sisma, nel riprendere fin da subito l'attività produttiva spostando gli operai negli altri stabilimenti del Gruppo.

Infine la presidente Serracchiani, rivolgendo un saluto particolare ai tanti studenti della scuola media che hanno fatto da cornice alla cerimonia, ha ringraziato gli insegnanti per aver voluto che i ragazzi prendessero parte a un momento così importante per comprendere l'importanza del valore della solidarietà: quella che in tanti misero a disposizione del Friuli in quelle giornate del 1976.

ARC/GG/ppd
 



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