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Giovedì, 28 Marzo 2024
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TERREMOTO: OPERATIVO ELICOTTERO PER MAPPARE AREE COLPITE

Trieste, 27 agosto - Ricostruire dov'era, com'era. Fu fatto in Friuli all'indomani del 6 maggio e del 15 settembre 1976, mentre diversa fu la scelta a L'Aquila dopo il terremoto del 2009. "A decidere saranno i sindaci", ha anticipato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Proprio come in Friuli. "Credo che tutti preferiranno ricostruire il proprio paese lì dov'era, non di abbandonare quello vecchio per farne uno nuovo da un'altra parte", aveva detto il ministro. No alle new town,  dunque, anche se la decisione definitiva verrà presa terminata la fase dell'emergenza. Ma sarà veramente possibile replicare, su questo aspetto, il Modello Friuli?

"Fin dalle ore successive alla prima devastante scossa della notte del 24 agosto - ricorda l'assessore regionale alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin, che ieri ha raggiunto Amatrice (RI), incontrandosi con il direttore Sulli, i tecnici e i volontari della nostra regione e stamani ha partecipato alla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella - la presidente Serracchiani ha autorizzato l'invio di un elicottero attrezzato per effettuare un rilievo topografico con estremo dettaglio dell'area colpita dal sisma. Oggi questo elicottero, d'intesa con il Dipartimento nazionale della Protezione civile, è giunto sul posto e ha iniziato il lavoro di mappatura. I dati che verranno raccolti saranno di fondamentale importanza per capire se e dove effettivamente si potrà parlare di ricostruzione o dove eventualmente si dovrà procedere a nuove edificazioni.

In proposito Panontin ricorda come il Friuli Venezia Giulia sia "l'unica regione italiana in grado di effettuare rilievi topografici dall'alto, mettendo a disposizione delle popolazioni colpite uno strumento essenziale per capire dove e come intervenire. Lo abbiamo già fatto in precedenti disastri", sottolinea.

Nel frattempo, dopo aver viaggiato tutta la notte, già alle 6.30 di questa mattina sono arrivati a L'Aquila gli autoarticolati che trasportano i moduli scatolari realizzati da una ditta friulana che serviranno per costruire un guado sul corso d'acqua sotto il ponte a Tre Occhi, sulla regionale 260, fondamentale via d'accesso ai soccorsi ma chiuso al traffico perché pericolante a causa dei danni subiti. "Lo sviluppo complessivo della viabilità alternativa avrà una lunghezza di circa 700 metri e consentirà di bypassare il ponte", indica Panontin.

"I nostri tecnici, che già hanno realizzato opere di questo tipo, dopo aver individuato e tracciato il sedime sul quale realizzare la nuova strada e il guado sul torrente, stanno coordinando Genio militare, Vigili del Fuoco e Azienda Strade Lazio per costruire il percorso alternativo. Abbiamo ipotizzato di riuscire a farlo al massimo in una settimana, ma anche meno".

Rispetto alla notizia che il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), come concordato nella serata di ieri con il Dipartimento di Protezione civile, ha terminato le operazioni di soccorso e di search and rescue,  l'assessore Panontin conferma che, portato a termine il lavoro assegnato, si apprestano a rientrare anche le squadre partite dal Friuli Venezia Giulia.

"Non sono gli unici a ripartire", evidenzia Panontin. "Dei circa 120 uomini che abbiamo subito inviato sul posto, come richiesto dal Dipartimento nazionale, ora che è stata allestita la nostra tendopoli e le operazioni più impegnative sono in via di completamento, via via rimarranno operative una trentina di unità stabili, che si alterneranno circa ogni sette giorni con altri colleghi".

Come detto, l'assessore Panontin, insieme al direttore della Protezione civile Luciano Sulli, ha partecipato questa mattina alla visita ad Amatrice del Presidente della Repubblica, che si è recato al centro di coordinamento dei soccorsi, allestito al palazzo dello sport, e ha incontrato gli sfollati accolti nelle tendopoli.

"Il Presidente della Repubblica, al quale ho portato i saluti della presidente Debora Serracchiani e della nostra comunità, ha avuto parole di elogio nei nostri confronti evidenziando lo spirito di solidarietà che più volte ci ha contraddistinto. In un veloce scambio di battute a cui ha partecipato il direttore della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, in merito alla programmata esercitazione internazionale per il quarantesimo del terremoto del 1976 il Presidente ha osservato che purtroppo l'esercitazione è stata anticipata dalla dura realtà dei fatti. Anche alla luce di queste parole, d'intesa con la presidente Serracchiani, stiamo ipotizzando di annullare l'esercitazione antisismica programmata per metà settembre".

ARC/PPD



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