Territorio: Bini, festa oca e vino novello Lavariano esalta tradizioni
Pordenone, 12 nov - "Questa iniziativa, oltre a celebrare due
eccellenze enogastronomiche del territorio quali l'oca e il vino,
rappresenta un momento di festa che pone in risalto le tradizioni
di una comunità viva e attiva, grazie anche all'impegno di
ristoratori, commercianti, associazionismo, produttori agricoli e
Amministrazione comunale".
Lo ha detto l'assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini
inaugurando oggi a Lavariano la festa dell'oca e del vin novello
organizzato dall'associazione culturale di promozione del
territorio "Naturalmente Lavariano". Alla presenza del sindaco di
Mortegliano Roberto Zuliani, dei primi cittadini di Talmassons,
Udine, Pavia di Udine nonché del presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin, l'esponente dell'Esecutivo ha voluto
porre in risalto l'importanza di una festa paesana che sa
attrarre molti visitatori e che rimette in luci le tradizioni
popolari del territorio.
"Dopo due anni di stop a causa della pandemia - ha evidenziato
Bini - questa edizione si carica di significati ancora più
importanti: è infatti il segnale concreto che siamo ripartiti,
che non è venuto meno il desiderio di rimboccarsi le maniche e di
mettersi al servizio gratuitamente del territorio
nell'associazionismo. È questo prezioso ecosistema, che unisce
volontariato ed eccellenze naturali e gastronomiche, a rendere il
Friuli Venezia Giulia unico e attrattivo, perché custode di
valori autentici".
L'Assessore ha anche fatto visita alla mostra fotografica che
ripercorre i 25 anni di storia della manifestazione,
"testimonianza di una comunità coesa - ha detto Bini - capace di
valorizzare l'enogastronomia e il commercio locale".
La festa dell'oca e del vin novello, che ha preso il via per la
prima volta nel 1996, è frutto di un riuscito sodalizio che fa
rivivere sulla piazza del Comune le usanze dei padri; secondo la
tradizione del Friuli rurale, i contadini portavano i loro doni
in chiesa durante la domenica del Ringraziamento e, dopo la Santa
Messa, si benedivano i carri agricoli, addobbati a festa con
foglie di vite e carichi di damigiane colme di vino nuovo.
ARC/AL/ma